24 Gennaio

Sezione: non-accadde/

Sardonicus dixit: “E’ proprio quando si riceve carta bianca che occorre leggere più attentamente le istruzioni che contiene”


24 gennaio
1080, venerdì . “Domani, a Bressanone, ventisette vescovi tedeschi e lombardi firmeranno con me la destituzione di Papa Gregorio VII: non Pontefice, ma monaco falso!”(Atto I). Dunque la vigilia del sinodo di Bressanone è il giorno in cui, almeno nella mente della persona che recita il ruolo dell’Imperatore Enrico IV (protagonista di cui non si sa il nome), si svolge l’azione di “Enrico IV”, di Luigi Pirandello. Questo è un capolavoro e dimostra tutta la forza di questo caposcuola, che ha cambiato il modo di fare teatro. Dunque va visto a teatro o almeno letto, o meglio, prima letto e poi visto a teatro.
(“Enrico IV”,1921-22, tragedia in tre atti).


17**, “giorno di San Giovanni Crisostomo”, nasce Johannes Kreisler, futuro Kapellmeister un po’ svitato, protagonista o co-protagonista di varie opere di E.T.A Hoffmann (nato per caso lo stesso giorno). Kreisler è un fittizio musicista che diede il suo nome , tra l’altro, alla “Kreisleriana” per piano, op.16, di Robert Schumann. La sua biografia è narrata nel libro “Vita e opinioni del gatto Murr”. Hoffmann, pregato da un amico di aiutarlo a pubblicare un libro di uno scrittore ancora sconosciuto, accetta, per scoprire che lo scrittore è, appunto, un gatto (che nella propria prefazione si qualificherà come “Étudiant en belles-lettres “). Il gatto, comprensibilmente, ha una cattiva grafia e si serve di carta stracciata da un libro praticamente ignoto, un po’ per posarci sopra i suoi fogli per comodità di scrittura, un po’ come carta assorbente. Il caso vuole che sul libro sia scritto un abbozzo della biografia di un protetto del suo padrone, appunto il Kapellmeister Kreisler. I due racconti biografici, assai diversi (eccitabile e sentimentale il Kreisler, pedante e piuttosto vanitoso il gatto), si intrecciano capricciosamente, con infiniti spunti e trovate, sullo sfondo di una minuscola corte ducale in Germania. Insomma, se l’autore non cedesse di tanto in tanto a qualche prolissità, pochi libri dell’Ottocento sarebbero più accettabili al nostro gusto di quasi due secoli dopo - forse non migliore, ma certo più frettoloso.
(“Lebensansichten des Katers Murr nebst Fragmentarischer Biographie des Kapellmeisters Johannes Kreisler in Zufälligen Makulaturblättern”, 1822, 384 pp).
L’opera è sfortunatamente incompiuta e molte vicende che senza dubbio hanno interessato il lettore restano in sospeso. Walter Harich, nel suo libro su Hoffmann “L’arte del Demone. La vita di E.T.A. Hoffmann“, 1926, cercò di dare risposta a tutte queste domande basandosi sugli scritti pubblicati e non pubblicati dell’autore.