12 Marzo

Sezione: non-accadde/

Sardonicus dixit: “Morale: il risveglio dei sensi di colpa.”


12 marzo

1519, sabato. Incomincia il romanzo storico “ Lichtenstein”, capolavoro di Wilhelm Hauff , che aveva 24 anni quando lo scrisse e sarebbe morto un anno dopo. In “Lichtenstein” l’amore di Georg Sturmfeder e della bella Maria di Lichtenstein si svolgono sullo sfondo della lotta tra la lega sveva, guidata da Giorgio Truchsess von Waldburg-Zeil, e il Duca Ulrico di Württemberg. Anche se la luce favorevole in cui viene presentato il duca è probabilmente esagerata, il romanzo è abbastanza fedele alla realtà storica.
(“Lichtenstein”, 1826, circa 400 pagine).
Il castello di Lichtenstein di cui si parla nel romanzo, splendido esempio di castello medioevale, non è in Liechtenstein ma nel Baden-Württemberg e non fu costruito nel medioevo ma nel 1840-1842 da Guglielmo conte di Württemberg, ispirato dal romanzo dello Hauff. E’ un poco un simbolo del romanticismo, splendido… e falso.


1847, venerdì. In rue Laffitte, a Parigi, il narratore legge l’avviso di un’asta di mobili ed effetti personali da tenersi in rue d’Antin, il 16 marzo alle ore 9. Il mattino del 13, all’alba, il narratore va a visitare l’appartamento, e chiede al custode:
“Signore, potreste dirmi il nome della persona che abitava qui?”
“La signorina Margherita Gautier”.
Il romanzo e poi il dramma di Alessandro Dumas figlio, che portano il titolo “La signora delle camelie”, furono un successo istantaneo. L’immortalità del personaggio fu infine assicurata dall’opera di Verdi, “La traviata” (che fu invece un discreto fiasco alla sua prima), su libretto di Francesco Maria Piave. In qualche forma bisogna fare conoscenza con questo personaggio doloroso, il cui vero nome era Alphonsine Plessis (morta a ventitre anni), che divenne Margherita in Francia, Camille in Inghilterra, Violetta Valéry nell’opera, e su cui pianse un secolo, che forse si sentiva un po’ in colpa e lo era molto.
(“La Dame aux camélias”; romanzo: 1848, 461 Kbytes; dramma: 1852, cinque atti)
(“La traviata”, 1853, opera di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, in tre atti).