25 Luglio

Sezione: non-accadde/

“La vita è come un libro da colorare che ti danno da bambino, ma nella scatola dei colori manca sempre quello che vi serve.” (DE)


25 luglio
1712, lunedì. Battaglia di Wilmergen in una delle guerre interne svizzere, che dimostrano falso il celebre discorso di Orson Welles nel film “Il terzo uomo”, in cui accusa gli Svizzeri di aver vissuto cinquecento anni amandosi fraternamente l’un l’altro e di aver nel contempo inventato solo l’orologio a cucù (falso anche questo, perché l’orologio a cucù fu inventato dai Tedeschi). Il padre di Saint Preux, istitutore ed amante di Giulia d’Etanges, ne “La nuova Eloisa”, di Jean-Jacques Rousseau, combatté valorosamente a Wilmergen. La nuova Eloisa è un romanzo epistolare senza firme, senza date e quasi senza fine (163 lettere). I due protagonisti, di differente condizione sociale, sono alla ricerca dell’autenticità, ma alla fine anche le convenzioni sociali hanno il loro peso.
(“Julie, ou la Nouvelle Héloïse”, originariamente “Lettres de deux amans, Habitans d’une petite Ville au pied des Alpes”, 1761, 760 pagine).

1794, venerdì. Viene ghigliottinato André Chénier a trentadue anni. La sua fine commosse le anime nobili. Una popolare opera di Umberto Giordano, su libretto di Luigi Illica, ricorda il Poeta, ed in particolare la sua fine, nel quarto atto. L’aria “Come un bel dì di maggio” rievoca degnamente i versi composti da Chénier alla vigilia dell’esecuzione. Robespierre finirà ghigliottinato solo tre giorni dopo, il 28 luglio, e con la sua esecuzione terminerà il Terrore.
(“André Chénier” opera di Umberto Giordano, libretto di Luigi Illica, 1896, in quattro quadri)
Una indipendente, un po’ romanzata, certo commossa rievocazione dell’esecuzione è al capo XXV di Stello, di Alfred de Vigny.

2890, mercoledì. Una giornata con Francis Bennett, direttore dello Earth Herald, da “La giornata di un giornalista Americano nel 2890”, di Giulio Verne. Breve storia, si direbbe quasi futuristica. Tutto sommato, Giulio Verne si era proposto un compito superiore alle sue forze, per cui le sue previsioni, che non descriverò, sembrano relativamente modeste. Interessante tuttavia l’apertura dopo un secolo del sarcofago del primo uomo ibernato, Nathaniel Faithbourn.
(“Au XXIX Siècle ou La journéè d’un journaliste américain en 2890”, diverse versioni a partire dal 1888, 5500 parole).