7 Ottobre 2017

Sezione: non-accadde/

Sardonicus dixit: “Il prossimo sembra avere memoria solo per ricordarci cose che vorremmo dimenticare.”

7 0ttobre
1571, domenica. Battaglia di Lepanto che, come leggiamo nella parte terza, “crisi” decima, del “Criticone” del gesuita Baldassarre Gracián, costò più in feste e luminarie di quanto effettivamente avesse reso. Potremmo forse migliorare il bilancio occidentale dicendo che quanto meno i Turchi persero assai più di quanto non ci guadagnassero gli Occidentali. Il voluminoso romanzo simbolico ed allegorico, il Criticone, è forse l’opera che meglio riassume in sé il barocco spagnolo. Ma, come quasi tutte le opere “importanti”, è difficile da sostenere per un lettore di media costituzione fisica, anche se Schopenhauer, sempre piuttosto parco di elogi agli altri, disse che era uno dei libri più importanti della letteratura universale. È d’altronde indispensabile per chi voglia penetrare nel misconosciuto mondo barocco. È anche utile a chi voglia metter le mani su un repertorio di concetti, aforismi e frasi paradossali, che tuttavia, sembrerà strano, perdono consistenza una volta separati dal contesto (che è sostanzialmente pessimista). Il romanzo, chiamiamolo così, inizia a Sant’Elena, dove altri invece hanno finito la loro carriera, e nelle sue tre parti percorre le età dell’uomo, attraverso una serie ininterrotta di allegorie, non tutte ovvie.
(“El Criticón”; parte I, 1651; parte II, 1653; parte III, 1657, circa 800 pagine).
Il romanzo non è suddiviso in capitoli, ma in “crisi”, il che lascia pensare che Lewis Carroll, che suddivise il breve, ma intensamente demenziale “Caccia dello snark” (The Hunting of the Snark) in “fits”, vi facesse riferimento di prima o di seconda mano. Naturalmente, sembra che ci sia sotto anche uno di quei giochi di parole in cui Carroll era maestro. In quanto alla spedizione alla Caccia dello Snark da parte di un gruppo di dieci mal assortiti membri, che hanno in comune solo l’iniziale del nome in inglese, … be’, è meglio leggere l’originale, perché è difficile darne un’idea.
(“The Hunting of the Snark, an Agony in Eight Fits”, scritto nel 1874 e pubblicato nel 1876, con illustrazioni di Henry Holiday, che ormai fanno parte del libro, 54 Kbytes).


Anno imprecisato. Irkutsk viene liberata e termina il romanzo Michele Strogoff, di Jules Verne. Vedi 16 luglio.


1933, sabato. Titolo dell’ultimo volume de “Gli uomini di buona volontà”, di Jules Romains. Il primo dei ventisette volumi era intitolato il 6 ottobre. Ma intanto sono passati venticinque anni, di gente se ne è vista, di vicende se ne sono vissute, la storia ha seguito il suo corso (anche se le sorprese negli anni successivi al 1933 non sarebbero mancate) – Parigi, sempre più bella, ha continuato la sua vita millenaria. Vedi 6 ottobre.