Come annunciato nel post:”In ricordo del terremoto dell’Aquila”, pongo in rete, senza alcuna revisione, il primo dei miei interventi, che illustra criitcamente la sentenza di primo grado dell’Aquila. Lo scopo è primariamente quello di illustrare la prima tappa del mio percorso intellettuale - da dilettante - alla scoperta delle Legge. Vi sono senz’altro errori e ingenuità. Ma, come si vedrà nei saggi successivi, avevo visto giusto in molti casi. Una parte che secondo me rimane critica è la parte finale, in cui si cita il detto americano (tradotto):”I terremoti non fanno vittime, le fanno gli edifici”. Purtroppo il Giudice di primo grado affermò allora che la tesi della difesa, che “l’unica difesa dai terremoti consiste nel rafforzare le costruzioni e migliorare la loro capacita di resistere al terremoto”, era secondo lui “assolutamente infondata”. Temo che siano ancora in molti a crederlo, e per questo ho messo questo saggio in rete. Gli Italiani devono ricordare che se un Comune non si adegua alle disposizioni configurate dalla mappa di pericolosità sismica e stabilite per legge (mappa, legislazione inerente etc. si possono consultare al sito http://zonesismiche.mi.ingv.it/), le spese che il Comune avrebbe dovuto sostenere saranno poi pagate da tutti collettivamente.