Sardonicus dixit:”La speranza è il primo segno che non si sta perfettamente”.
1 dicembre
129 dC. Incomincia il romanzo storico “l’Imperatore”, di Georg Ebers, con l’ascesa sul monte Casio da parte di Adriano e due compagni. Il lungo libro, che fa parte della serie di romanzi storici sull’Egitto, romanza la storia e ancor più la fine del favorito di Adriano, Antinoo. Come il solito nei romanzi di Ebers, la ricostruzione è visibilmente opera di un esperto.
(“Der Kaiser”, 1881, 400 pagine).
Lunedì 1 dicembre 18… è la data fissata dalla Compagnia che possiede la miniera di carbone per applicare un nuovo sistema di pagamento, naturalmente a danno dei minatori. Di qui lo sciopero e tutte le sue conseguenze. Siamo al Capo IV di “Germinal” di Emile Zola, volume XIII della saga dei Rougon-Macquart, romanzo di cui l’autore era particolarmente fiero. Vi si vede infatti il primo organizzarsi del mondo del lavoro, conteso fra ideali socialisti ed ideali anarchici.
Oggi, un secolo e mezzo più tardi, non ci sono più miniere di carbone in Francia (l’ultima chiuse nel 2004). Tuttavia il romanzo, pur nella sua brutalità, va letto almeno per domandarsi quale forme abbia oggi assunto lo sfruttamento del prossimo nel mondo.
(“Germinal”, 1885, 1022 Kbytes).
L’anno non è chiaro. Il protagonista Etienne Lantier in Germinal ha 21 anni e sappiamo che è nato nel 1846. Quindi siamo nel 1867. Solo che il 1 dicembre 1867 fu una domenica.
Sarebbe comunque interessante confrontare le rappresentazioni della vita di miniera (Malot, Verne, Zola, più tardi Cronin etc.)
1887, giovedì, funerali di Lord and Lady Dalhousie, soggetto della seconda poesia della prima raccolta standard di “Gemme Poetiche” del Poeta William Topaz McGonagall, il quale (penso) è unanimemente considerato il peggior poeta della letteratura Inglese. L’incipit della poesia non manca di fascino (anche se perde molto in traduzione):
*"Ahimè, Lord e Lady Dalhousie son morti e s'è fatto finalmente il funerale
Ragion per cui molta gente è un po’ giù di morale"*
Il 27 dicembre ricorderò il crollo del ponte sul fiume Tay, una delle poesie più celebri, ed il 22 gennaio l’altrettanto famosa ode in morte della Regina Vittoria. Ma il conoscitore apprezzerà senza dubbio “An Address to Shakespeare”, che secondo me è il non plus ultra. C’e però qualcosa che salva McGonagall, ed è la sua assoluta sincerità.
Ho sovente accarezzato l’idea di un festival dei peggiori poeti di tutte le letterature. In Italia abbiamo una buona squadra. Forse, la palma nazionale spetta a Ferdinando Incarriga, magistrato del regno delle Due Sicilie, che nel 1834 diede alle stampe un opuscolo di cento anacreontiche, otto ottonari ciascuna, a sfondo didattico. Un classico è l’anacreontica che dovrebbe spiegare al vulgo cosa sia l’astronomia:
Stronomia è scienza amena
Che l’uom porta a misurare
Stelle, Sol e’l glob’ Lunare,
E a veder che vi è là sù…
Anche l’Incarriga era sincero: metà delle sue sostanze le spese lui per pubblicare i suoi poemi; l’altra metà la spesero i famigliari per ricomprare tutte le copie su cui poterono metter le mani.
(“Opuscolo che contiene la raccolta di cento anacreontiche su di talune scienze, belle arti, virtù, vizj, e diversi altri soggetti”, 1834, 90 pagine). Ne furono fatte varie parodie. Ne cito solo una tra le migliori di quelle citabili:
La saliera è quella cosa
Che ha la forma di un’occhiale
Da una parte ci sta il sale
E dall’altra ci sta il pep.
E si noti che mi sono vietato di attingere all’inesauribile riserva di pessimi libretti d’opera, soprattutto quelli dell’Ottocento! Il fatto è che il librettista era legato mani e piedi al compositore, assai più famoso di lui, e alla fine la voce umana non era altro che un diverso strumento musicale. Che importa quel che ci racconta il flauto nel suo idioma?
186+, alle ore 22:46:40 incomincia il viaggio “dalla Terra alla Luna”, di Giulio Verne, con razzo sparato per mezzo della Columbiade, cannone gigante, da Tampa, sulla costa interna della Florida, più o meno alla stessa altezza di Capo Kennedy. Come il solito in questo tipo di romanzi, alcune predizioni si sono avverate, altre no. Al di là dell’intreccio (che però in questo romanzo è lasciato in sospeso) il lettore può essere interessato a verificare le predizioni avverate, quelle non avverate, e gli errori di concetto.
(“De la Terre à la Lune. Trajet direct en 97 heures 20 minutes”, 1865, 231 pagine).
La conclusione del romanzo è data da “Intorno alla Luna”. Gli eroi ritornano, cadendo in mare dopo una settimana, proprio come Apollo 8, missione con cui è particolarmente interessante verificare analogie e differenze.
(“Autour de la Lune”, 1870, 284 pagine).
Non mancò un terzo romanzo con alcuni protagonisti comuni ai precedenti, che volevano realizzare il progetto di raddrizzare l’asse terrestre, cioè renderlo perpendicolare al piano dell’eclittica. ”Il mondo sottosopra” fu scritto venti anni più tardi, quando Verne poteva permettersi di criticare il progresso scientifico anziché celebrarlo incondizionatamente. Il progetto di raddrizzare l’asse terrestre fu un fiasco e il libro pure, forse immeritatamente.
(“Sans dessus dessous”, 1889, 223 pagine).
Vedi anche 22 settembre.
Come nota lo stesso Verne, Columbiade non era il nome proprio degli speciali cannoni di questi romanzi, ma un nome generico di cannoni americani inventati nel 1811 e dalle crescenti prestazioni nel corso degli anni.