Sardonicus dixit: “Stagioni, stagioni, stagioni…e d’improvviso ti trovi vecchio”. (Non è banale come sembra - DE)
25 marzo
Una antica data per il Venerdì Santo, tant’è vero che è ancor oggi la festa del Buon Ladrone, il quale è rimasto attaccato al calendario solare. Una data precisa è difficile da definire, perché i calcoli sono discutibili ed i risultati incoerenti. Ma è abbastanza chiaro il legame con l’Annunciazione (pure il 25 marzo) ed il Natale (25 dicembre). Sia quel che si vuole, non credo che nella cultura Europea ci sia alcun libro più letto del Vangelo, ed anche solo per motivi culturali un Europeo non può non averlo letto. Dal punto di vista letterario il linguaggio è semplice, diretto ed essenziale (lo si confronti spassionatamente con qualsiasi altro testo religioso, per esempio pescando a volontà da tutti i cinquanta volumi della collana “I libri sacri dell’Est” [1]). E poi le frasi incisive che sono restate nella nostra cultura sono molte, e gli insegnamenti sono tutti rivolti al bene del prossimo.
(“I quattro evangeli”, attribuiti a Matteo, Marco, Luca e Giovanni, I sec dC, circa 300 pagine).
[1] Suggerisco di leggere (esclusivamente) l’inizio della forse involontariamente esilarante introduzione del traduttore ai “Sathapatha Brahmana” in questa serie, reperibile su Internet.
(Anno imprecisato, Vecchio stile) . Ha inizio il racconto “Il naso” di Nikolaj Vasiljevic Gogol’. Il mattino del 25 marzo (vecchio stile) il barbiere Ivan Jakovljevic, mentre sta per assaporarsi beatamente un panino appena sfornato, fa una sgradevole scoperta. Breve racconto, di elegante, straripante, surreale umorismo. Da leggere.
(“Nos”, 1836, si legge in un attimo, perché non si nota neanche il passar del tempo).
Gogol, Jerome, Wodehouse, Campanile ed altri loro colleghi sono secondo me i veri benefattori dell’umanità. Incidentalmente, questo naso russo è tutto sommato disciplinato ancorché imprevedibile, mentre il suo confratello francese (che abbiamo incontrato il 3 marzo)… Del resto, per il più famoso naso della letteratura francese suggerisco di leggere lo “sproloquio del naso - tirade du nez” della scena IV, atto I, del dramma che troveremo il 30 settembre.