Domenica 1 ottobre 2017
ORACOLO VI di RENATUS NOSTRADAMUS, Domenica 1 ottobre 2017 (profezia valida strettamente per la settimana 1-7 ottobre; in senso lato fino al 3797 come quelle di Nostradamus, tanto per stare sul sicuro…)
LES FUGITIFS, FEU DU CIEL SUR LES PIQUES,
ACCOMPAIGNEZ D’ESTRANGES NATIONS,
DE TERRE ON CRIE, AIDE, SECOURS CELIQUES,
POUR SUCCOMBER A INTERNITIONS.
Sulle picche dei fuggitivi, il fuoco celeste,
Accompagnati da straniere nazioni,
Da terra si grida, aiuto, soccorso dal cielo,
per soccombere alle loro intenzioni.
The fugitives, fire from the sky on the pikes:
Accompanied by foreign nations,
From land they cryfor aid an heavenly relief,
For succumbing to their designs.
L’Oracolo V, almeno per ora, non ha predetto alcun chiaro evento. Forse lo ha predetto per qualche persona, a cui spero sia servito. Questo Oracolo VI, invece, non sembra predire nulla più di quello che siamo abituati a vedere: gente in fuga, bombardata, con qualche aiuto da altre nazioni, chiedono soccorso al Cielo, … e poi sono tentato di interpretare internitions con “internamenti”, invece che “intenzioni”. Mah!
1 ottobre
1532, martedì. Lo Junker Günther von Zaschwitz ordina il sequestro dei cavalli di Hans Kohlhase, mercante di cavalli di Cölln an der Spree. È questo il fatto storico, opportunamente romanzato anche nei nomi, con cui comincia il racconto “Michael Kohlhaas”, di Heinrich von Kleist. Michael, per un sopruso a cui non viene resa giustizia, cioè il sequestro di due suoi cavalli morelli, si fa giustizia da solo. O meglio, la giustizia c’è anche, ma la vendetta personale e lo scontento popolare vi giocano una gran parte - arrivando a spingere alla ribellione un’orda di luterani, fino a bruciare Wittemberg, culla della Riforma. La fine l’abbiamo già vista al 22 marzo. Direi di leggerlo, se si vuole, soprattutto in omaggio a Kafka, a cui piaceva immoderatamente. Interessante dialogo di Kohlhaas con Martin Luther.
(“Michael Kohlhaas: Aus einer alten Chronik”, 1811, circa 200 pagine).
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(Anno imprecisato) Giorno del delitto in cui perde la vita Tamara. Dell’omicidio è accusato Kisljakov, protagonista del libro “Il compagno Kisljakov – tre paia di calze di seta”, di Pantjelejmon Romanov. Il libro, oltre a raccontare con sarcasmo una storia tragica (pur senza rivelarcene la conclusione, cioè l’esito del processo), vuol svegliare l’intellettuale russo vecchio-stile, mettendolo di fronte alla propria viltà, indecisione, ipocrisia, mancanza di principi, etc. per fargli comprendere che non c’è più posto per questo tipo di persona nella nuova realtà sovietica. Uhm. Altri tempi, romanzo con qualche valore documentario.
(“Tovarishc Kisljakov (tri pary shjolkovykh culok)”, 1930, 669 Kbytes).
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Dall’elenco degli impegni del Reverendo Morell, e dall’ipotesi che il sabato la segretaria sia in vacanza, sembra doversi concludere che l’azione di “Candida”, di George Bernard Shaw avvenga venerdì 1 ottobre, nel qual caso l’anno è il 1886.
Messa davanti alla scelta, chi sceglierà Candida? L’uomo forte o l’uomo debole? E, in tal caso, chi è l’uomo forte, chi l’uomo debole?
Come il solito quando si tratta di Shaw, il dramma è da leggere più che da vedere recitato, perché nel secondo caso si perdono le note di scena dell’autore. Ovvero si possono fare con profitto entrambe le cose.
(“Candida”, 1895, tre atti, 80 pagine).