Sardonicus dixit:”Si fa tutto meglio da soli, ma da soli non si può fare niente.”
31 dC, data storica della caduta di Seiano, (quasi) onnipotente liberto di Tiberio. È la parte conclusiva della tragedia “Seiano” di Ben Jonson.
(“Sejanus His Fall”, 1603, V atti, 335 Kbytes).
Il punto cruciale, la “catastrofe” dei Greci, è la lettera di Tiberio da Capri, che viene letta di fronte al Senato nell’atto V: lettera abilissima, il cui senso viene compreso a poco a poco dai Senatori, finché il disastro si abbatte su Seiano senza che questi abbia avuto l’opportunità di preparare una difesa. La fonte è la storia di Cassio Dione, libro LVIII, 10, in cui troviamo una descrizione della lettera, che possiamo confrontare con l’elaborazione fatta da Ben Jonson. Il lettore che ama la storia antica e non conosce Cassio Dione lo leggerà con diletto, anche se ci è giunto incompleto.
(“Romaïké historia”, sec. III dC, in LXXX libri , di cui ci restano circa XXIII libri, più frammenti).
1775, mercoledì. Nasce Carlino Altoviti, il protagonista de “Le confessioni d’un italiano”, di Ippolito Nievo. Seguiremo il protagonista dall’infanzia a Fratta Polesine fin quasi alla fine della vita (il narratore ha ottantatré anni quando scrive) attraverso i periodi turbolenti del primo Ottocento “con il ridestarsi della coscienza nazionale”, come si sarebbe detto in altri tempi. È uno dei non numerosissimi buoni romanzi Italiani dell’Ottocento.
(“Le confessioni d’un italiano”, pubblicato postumo nel 1867 come “Le Confessioni di un ottuagenario”, Vol.1: 529 pp; Vol.2: 611 pp)
1825, martedì. Troviamo nelle isole Marianne le due navi da guerra spagnole Asia e Constanzia all’inizio del racconto “Dramma in Mexico” di Giulio Verne, sua prima opera. Compaiono già i temi e lo stile del futuro, didattico e morale.
(“Un drame au Mexique – les premiers navires de la marine mexicaine”, scritto nel 1850-51 e pubblicato nel 1876 insieme al Michele Strogoff, 8300 parole, 17 pagine)