Sardonicus dixit:”Sappiate fare di virtù necessità”.
Domani, 31 ottobre, pubblicherò l’ultimo epigramma, diciamo così, “programmato” di Sardonicus (il primo risale al 1 novembre 2017). Ce ne saranno indubbiamente altri. Quello di domani, però, sarà, in certo modo, la sua firma.
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1468, domenica. Battaglia di Liegi, in cui il duca Carlo il Temerario di Borgogna ed il re Luigi XI di Francia furono più o meno alleati. Questa guerra, con l’Impero come terzo incomodo, è l’evento principale del non breve romanzo (semi)storico “Quentin Durward”, di Walter Scott, su di uno scozzese al seguito di Luigi XI. L’autore si prende le solite libertà deformando i fatti storici. La storia scritta da Philippe de Commynes è secondo me più interessante del romanzo.
“Anna di Geierstein” (vedi 1 e 5 gennaio) tratta lo stesso periodo, ma Walter Scott non permise ad Anna e Quentin di incontrarsi. D’altra parte c’era già il giovane Arthur de Vere a prendersi cura di Anna.
(“Quentin Durward”, 1823, 37 lunghi capitoli, 1.06Mb).
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18** “…qualche giorno fa, precisamente il 30 ottobre a mezzogiorno in punto, un venditore di barometri entrò nella mia stanza. Voleva vendermi una delle sue mercanzie.” Episodio con cui si apre la lettera di Nataniele a Lotario, al principio del racconto “L’uomo della sabbia”, di E.T.A. Hoffmann. Da leggere per poi restare ammirati, non tanto per la trama, ormai ben nota, quanto per i concetti interessanti e le trovate fantastiche, che credo siano in gran parte originali. Bisogna ricordarsi che Hoffmann era della generazione precedente a quella di Poe, ma in pratica aveva già inventato tutto lui.
(“Der Sandmann”, 1817, circa trenta pagine).
Da questo drammatico racconto fu tratto un balletto, “Coppelia, o la ragazza dagli occhi di smalto”, con facile musica di Léo Delibes su libretto di Charles Nuitter e Arthur Saint-Léon. La musica è allegra e la storia ha un lieto fine.
(“Coppélia, ou la fille aux yeux d’émail”, 1870, tre atti).
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1938, domenica. Era la sera prima di Halloween, quando il ventitreenne Orson Welles mise in onda la sua realistica versione radiofonica del libro “Guerra dei mondi” di Wells (vedi 2 agosto). Uno scherzo, ma molti Americani non lo capirono. Resta da chiedersi se, di fronte a simulazioni pianificate, non potremmo cascarci anche noi. O per caso non ci saremo già cascati?