E’ quasi imbarazzante scrivere l’introduzione ad una raccolta incomprensibile come questa, anche se scritta da un mio carissimo amico. Come oggetto di lettura è interessante quanto le Pagine Gialle. Soltanto, è meno utile. Ora, ci sono persone che imparano a memoria l’orario ferroviario. Pensavo che questa raccolta di date fosse dedicata a loro. Macché. L’autore si sogna di interessare i giovani, vale a dire quelli più giovani di lui, vale a dire la maggior parte del genere umano, alla lettura dei classici. Classici! Non facciamo ridere: molti dei classici che cita non sono affatto classici, e l’unico loro pregio è che sono stati scritti tempo fa da un autore meritatamente defunto, e quindi sono in massima parte disponibili gratuitamente su Internet in edizione originale o almeno tradotti in inglese o francese. Non per questo i libri meritano di essere letti. Ci mancherebbe! Oddio, taluni sarebbe effettivamente meglio leggerli una volta nella propria vita, magari da giovani, così come è meglio fare il morbillo o gli orecchioni da piccoli, ma altri basta scorrerli, della maggior parte basta sapere che esistono - altri infine sarebbe meglio ignorarli. E poi molti non sono per niente classici, ma piuttosto curiosità letterarie. E come se non bastasse c’è pieno di “classici” della letteratura per ragazzi. Lui dice che anche questi sono importanti perché, ad esempio, ai suoi tempi tutti i maschi italiani avevano letto “Le due tigri” di Emilio Salgari, e nessuno l’intera “Gerusalemme Liberata”. Sarà. Del resto, ormai, leggere un classico è come salire a piedi su una montagna e il mio amico sovente paragona la lettura di opere letterarie ad un’escursione in montagna. Ma chi ce lo fa fare? Difatti non si fa più né una cosa né l’altra. I giovani, soprattutto, hanno di meglio da fare, soprattutto se hanno qualche ambizione di riuscire nella vita. E mi sento in dovere di aggiungere che i commenti dell’autore su varie opere letterarie sono quanto di più indisponente. Ma chi crede di essere? Magari queste citazioni potrebbero servire a qualcosa se l’autore ci facesse un riassuntino, proprio un minimo, insomma, due righe, per dirci come vanno a finire le varie opere letterarie, in modo che uno ne possa parlare a cena con gli amici senza dover legger tutta quella noia. Macché. Lo fa apposta, a non dire niente. Dice che non vuol togliere l’interesse al lettore: ma quale interesse? Quale lettore? Per me, questi classici non li ha letti neanche lui. Ecco, così mi pare di aver detto quel che dovevo su quest’opera. Ah, pardon, devo anche commentare il titolo: “Non accadde quest’oggi”. Inizialmente, se ho capito bene, l’autore voleva elencare per ogni giorno dell’anno gli eventi che sono unicamente avvenuti in opere letterarie, come l’incontro di Don Abbondio con i bravi, 7 novembre. E fin qui va bene. Poi si deve essere trovato in difficoltà a reperire eventi adatti. Allora ha incominciato a cedere ed ha preso a citare date di eventi storici, con la scusa che vi parteciparono personaggi immaginari, o addirittura perché furono citati (!) da personaggi immaginari. E qua e là ha fatto anche di peggio. Me ne vergogno per lui. Molto poco serio. L’unica conclusione che se ne può trarre è che al giorno d’oggi si scrive troppo. Spero solo che non ne tragga un libro, perché, secondo me, dei libri di questo genere dovrebbe essere vietata la pubblicazione. Ah, e poi è quasi patetico che l’autore non scriva volgarità. Ma andiamo! Come se ci fosse qualcosa di male. Quando gli ho detto - no, l’ho implorato - di introdurne qualcuna, ha piagnucolato con lacrime senili: “Metterò qualche volgarità quando scriverò il libro”. Ah. Mi sa che sarà meglio non trattenere il fiato nell’attesa.

GGFM.

Daino Equinoziale (o DE) è un settantenne dagli occhiali spessi, grigio in tutte le maniere. La sua conversazione, pedante quanto il suo modo di scrivere, annoia mortalmente. Insomma, è un classico topo di biblioteca, vissuto sempre nel suo buco, che non ha messo mai il naso fuori della sua città, conosce male l’italiano e peggio, a quanto pare, qualche altra lingua. Evidentemente la scienza e la tecnologia non sa neppure che cosa siano e tra le righe pare che se ne vanti: in questo libro, se non sbaglio, il più moderno accenno alla scienza è nel suo commento all’ode al signor di Montgolfier. Sveglia! I palloni aereostatici sono stati superati, signor DE! L’unica cosa che lo redime è che so che è un bugiardo.