In questo post affronto tre dolorosi sassolini nella scarpa, cioè tre problemi o paradossi di ottica geometrica, che mi sono risolto in vario modo e in vari tempi:
- come si forma un’immagine prospettica elementare, spiegata in modo intuitivo;
- se una persona sta in piedi davanti ad uno specchio verticale, quanto deve essere lungo lo specchio perché essa possa vedersi dal sommo della testa ai piedi;
- perché uno specchio inverte la destra con la sinistra e non l’alto col basso?
Specialmente l’ultimo sassolino, da quando me lo sono posto nel 1965 mi ha tormentato periodicamente fino al 5 dicembre 2017, giorno che i Latini avrebbero detto “dies albo signanda lapillo”, giorno da marcarsi con sassolino (to’) bianco, per ricordare un lieto evento. Se poi la spiegazione è insoddisfacente, non me lo si dica. Ci soffrirei troppo.