Le “Metamorfosi” di Ovidio sono un poema in quindici canti, per un totale di quasi 12000 esametri (per la precisione, 11995 più frammenti contati in vari modi). In esso sono compattate circa 250 storie tratte dalla mitologia greco-romana. Si può tranquillamente dire che le Metamorfosi sono state uno dei poemi a cui si sono ispirati più scrittori e artisti di ogni altro poema. Credo che quasi tutti i miti ivi raccontati abbiano ispirato almeno un quadro, un affresco o un’incisione: si veda la pagina su Wikipedia (edizione italiana), che tanto per cambiare, sul soggetto è la migliore che conosco in rete, si cerchino i riferimenti, e si vedrà quanti pittori, grandi e piccoli, si sono ispirati a questo mare di informazione. Anche Dante non fa complimenti nel servirsi all’abbondante buffet, e molti suoi versi comprimono ulteriormente l’informazione contenuta in Ovidio: sono lampi di immagini, che però creano l’immagine soprattutto (direi quasi solo) nella mente di chi conosce Ovidio.
Avere un’idea del contenuto delle Metamorfosi è un compito piuttosto arduo. Per conto mio mi sono divertito a cercare dei riassunti. Uno di essi è molto noto, ed è dovuto ad un umanista del Cinquecento, Giovanni Andrea dell’Anguillara. Questi tradusse le Metamorfosi latine in ottave, traendone un poema del quale sono disponibili gratuitamente diverse copie in rete. In più, Dell’Anguillara premise a ogni canto un’ottava - in italiano - in cui si elencano (poco più di una parola per ciascuno) i miti narrati nel canto.
Mi sono quindi limitato a copiare le quindici ottave del Nostro, che uno studente interessato potrebbe anche studiare facilmente a memoria, e avrebbe così in testa l’indice delle Metamorfosi. Sarei contento se anche un solo studente lo facesse. Per alleggerire il compito, ho aggiunto ad ogni riassunto la riproduzione di un’opera d’arte (disponibile gratuitamente in rete) che rappresenta un episodio tratto dal canto. Del resto, chi crede può farsi la sua piccola pinacoteca delle Metamorfosi. Tra l’altro, faccio i miei complimenti in anticipo a chi dalle scarne note di Dell’Anguillara sapesse ricostruire anche solo un terzo dei miti dell Metamorfosi.
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