L’ “Eneide” di Virgilio è un poema in dodici canti, per un totale di quasi 10000 esametri (per la precisione, 9896 più 58 frammenti, detti tibicines, che indicano che il poema era incompiuto alla morte di Virgilio, 21 settembre 19aC). Come è noto, esso narra la storia di Enea dalla presa di Troia alla vittoria su Turno, re dei Rutuli. L’ultimo verso, uitaque cum gemitu fugit indignata sub umbras (morte di Turno) fu ripreso, tra gli altri, dall’Ariosto nell’ultima ottava dell’Orlando Furioso (finale originale, canto XLVI).
Qui dell’Eneide io dò una pagina per libro, contenente: (1) Titolo, (2) primo verso latino, (3) mio distico rimato in italiano, che contiene un sunto telegrafico;(4)un’ottava in italiano,composta per la traduzione di Bartolomeo Beverini (1792), più estesa e in grado di chiarire il mio distico; (5) un sunto in cinque esametri latini, aggiunto all’edizione di Maffeo Vegio (1591) - in fondo parliamo di un poema latino; (6) un’illustrazione di un episodio del canto. Non si trascuri l’utilità delle illustrazioni: possono essere utilizzate per risalire da esse al mio distico.

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