Festa di Santa Taide meretrice, e, secondo una tradizione latina, giorno della sua morte (forse nel 344 dC). La morte di Santa Taide, convertita da San Pafnuzio, conclude il breve dramma “La conversione della meretrice Taide”, di (H)ro(t)swit(h)(a) di Gandersheim. Il dramma è breve, semplice anche se non ingenuo, e non manca di grazia nei suoi dialoghi, in cui talora sembra che le persone non parlino fra loro, ma piuttosto preghino. In questo dramma particolare, inoltre, c’è una notevole prima parte in cui San Pafnuzio parla della teoria musicale ed esce in una forte affermazione in favore della scienza:
Nec scientia scibilis deum offendit,
sed iniustitia scientis.
Non è la conoscenza del conoscibile, ciò che offende Dio
ma l’arroganza di chi sa.
Consiglio senz’altro la lettura, anche perché la monaca benedettina Roswita, autrice di sei drammi ed altre opere letterarie, è probabilmente stata la prima donna della letteratura occidentale a scrivere per il teatro.
(“Conversio Thaidis meretricis”, intorno al 950, 3700 parole)
1848, domenica. Ne “I Buddenbrooks”, di Thomas Mann, in questo giorno viene registrata la nascita di Erika, figlia di Toni (Antonie). I Buddenbrooks, scritti da un autore allora ventiseienne, grande saga della grandezza e decadenza di una famiglia di commercianti di Lubecca, sono uno dei testi che meglio riassumono un secolo che ha avuto le sue moltissime luci e le sue moltissime ombre. Capolavoro “senza perifrasi”.
(“Buddenbrooks, Verfall einer Familie”, 1901, 736 pagine). Vedi anche 15 ottobre.