10 Ottobre

Sezione: non-accadde/

1820, vecchio stile (presumo), domenica. Parte da Orenbourg la spedizione del barone Meyendorff diretta a Bukhara, a mille miglia di distanza. La spedizione non era una piccola cosa: oltre al barone Meyendorff c’erano un incaricato d’affari, un segretario, un naturalista, un geografo, due assistenti, tre interpreti, una scorta di duecento cosacchi, duecento soldati di fanteria, 25 cavalieri baskiri, due pezzi d’artiglieria, 358 cammelli, 400 cavalli, 25 carri. Almeno sei settimane dopo, nei pressi del Syr Daria, Meyendorff notò che molti Kirghizi (una delle “nazioni erranti”) passano la notte seduti su una pietra a “guardare la luna, e ad improvvisare parole tristi su arie che non lo sono meno…” E pensare che tutta questa considerevole carovana sarebbe ora perduta nelle nebbie del tempo, se un attento lettore italiano non avesse letto un riassunto della relazione del viaggio sul “Journal des Savants”. Prese nota, trascrisse sul suo Zibaldone, e infine produsse uno dei canti più profondi della letteratura Italiana, il “Canto notturno di un pastore vagante dell’Asia”. Per quel poco che ne so, non c’è molto di paragonabile nella poesia mondiale, in particolare ai versi in cui si descrive la corsa faticosa del “vecchierel bianco, infermo”……che finalmente arriva “colà dove la via - e dove il tanto affaticar fu volto”. Per i Canti del Leopardi, vedi 20 settembre.

Suggerisco di non rinunciare a tentare la lettura del monumentale Zibaldone, per quanto si può. D’altronde non è necessario leggerlo tutto e di seguito, perché si tratta delle sparse annotazioni di un genio, che rimane tale anche quando sbaglia. (“Zibaldone di pensieri”, scritti tra il 1817 ed il 1832; circa 4000 pensieri, 4525 pagine nella prima edizione del 1900).

Per i curiosi (che però certamente già lo sanno) si può aggiungere che il “Giornale dei Dotti – Journal des Sçavans”, fondato nel gennaio del 1665 da Denis de Sallo in Parigi, fu il primo periodico scientifico-letterario al mondo. Pochi mesi dopo apparvero le analoghe “Philosophical Transactions” della Royal Society di Londra.

Il “Giornale de’ letterati d’Italia” fu fondato nel gennaio 1668 dal Prof. F. Nazzari e dall’abate S. Serra in Roma.