3 Novembre

Sezione: non-accadde/

S&D (Sardonicus e Daino):”Le decisioni giuste sono quelle che meglio nascondono il germe del loro falllimento.”

2 novembre

1505, lunedì. Il cardinale Ippolito d’Este, geloso del fratellastro Giulio, lo fa aggredire. Giulio resta guercio, per cui in seguito congiurerà contro il duca Alfonso, colpevole - secondo lui - di non aver punito Ippolito. Su questa storia lo svizzero Conrad Ferdinand Meyer costruì la trama del romanzo “Angela Borgia”.
(“Angela Borgia”, 1891, 255 Kbytes, 200 pagine).
Anche se il romanzo è leggibile, esso si discosta romanticamente dalla verità storica. Nel romanzo, Giulio rimane cieco del tutto. Il resto non lo racconto per lasciare la sorpresa all’eventuale lettore. Ma sono tutte storie. Giulio restò 53 anni in prigione, venendo infine liberato dal nipote. Angela era già scomparsa all’orizzonte da un pezzo. Insomma, i romantici dovevano avere questi amori eterni, questi atti magnanimi, così come Hollywood fino agli anni ‘60 esigeva il lieto fine.


1823, lunedì. Festa dal conte di Villepreux, episodio cruciale ne “Il compagno del giro di Francia”, di Aurore Dudevant Dupin, cioè George Sand. Non è la storia di un corridore ciclista. Il Tour de France che compare nel titolo era un’antica istituzione che coinvolgeva le varie confraternite di artigiani, i quali facevano il giro della Francia per impratichirsi nel loro mestiere. Si può senz’altro leggere il romanzo, soprattutto la prima parte, per conoscere questo mondo scomparso, con i suoi soprannomi individuali e di gruppo, le strane tradizioni, le divisioni e le alleanze intestine, i rituali e le sfide. A questo mondo ormai evoluto in un vicolo cieco succederà il socialismo, che ne è fondamentalmente differente. Il secondo volume, in cui il “compagnonnage” si mescola alla Carboneria liberale e l’elemento romantico tende a predominare, è meno originale, con situazioni improbabili, amori impossibili, dialoghi artefatti. Per lettori interessati.
(“Le compagnon du Tour de France”, 1840, circa 400 pagine).
Se poi il soggetto interessa veramente, si legga “Le livre du compagnonnage”, tecnico e ingenuo, del “compagnon-menuisier” Agricol Perdiguier, soprannominato Avignonnais-la-vertu, alla cui notevole figura ed al qual testo si ispirò George Sand. (“Le livre du compagnonnage”, di Agricol Perdiguier, 1838, in due volumi, di 215 e 241 pagine rispettivamente).