Sardonicus Dixit: “Le tradizioni più stupide sono le più difficili a morire. “
18 novembre
1307, sabato. Giorno in cui avvenne il fatto (leggendario, però) di Guglielmo Tell e della mela in Altdorf. Guglielmo Tell è sacro alla memoria della Svizzera e soggetto di varie opere artistiche. Nobile è la tragedia “Guglielmo Tell” di Friedrich Schiller, di cui il lettore apprezzerà, penso, in particolare il momento in cui Gessler viene colpito dalla freccia mortale di Tell, e come il suo discorso cambi meravigliosamente di prospettive e di tono all’improvviso (atto IV). (“Wilhelm Tell”, 1804, tragedia in cinque atti; vedi anche 28 ottobre).
Lunedì (di un anno imprecisato, ma può essere solo il 1794, 1799, 1805, 1811, le due date estreme essendo le più probabili). Alle 4 del pomeriggio William Collins arriva in visita dai Bennet a Longbourn, proprietà di cui sarebbe l’erede alla morte del capo-famiglia. Siamo al Capo XIII di “Orgoglio e pregiudizio”, capolavoro di Jane Austen. Doveva essere difficile a quel tempo la vita per una ragazza vivace ed intelligente, e doveva essere egualmente difficile la parte del giovane byroniano per chi non ci aveva una naturale predisposizione. E non parliamo dei problemi di una povera madre con cinque figlie da maritare. Non bisogna avere pregiudizi contro questo romanzo, che è una vivace descrizione del mondo scomparso della borghesia medio-alta inglese dell’inizio dell’Ottocento, infestato, appunto, da orgoglio e pregiudizi. (“Pride and Prejudice”, 1813, 735 Kb).