14 Gennaio

Sezione: non-accadde/

Sardonicus dixit: “L’onestà è l’incapacità di veder soluzioni alternative più vantaggiose”


14 gennaio

XVIII secolo. Centosettantacinquesima ed ultima lettera del romanzo epistolare “Liaisons dangereuses” di Pierre Choderlos de Laclos, scritta da Madame de Volanges a Madame de Rosemonde. Alla fine della lettera l’editore del carteggio manifesta il vago proposito di continuare il romanzo per seguire il destino di Mme de Merteuil, che comunque in quest’ultima lettera appare già ben tartassata. Il seguito non ci sarà. Vedi 3 agosto.


1793, lunedì. Dopo trentaquattro ore di agonia muore Ugo Bassville, rappresentante francese a Roma e agitatore, ferito mortalmente il giorno prima per le sue intemperanze anticlericali e rivoluzionarie. Ciò che dopo la morte succede alla sua anima, ormai salva, perché l’ex-seminarista si è riconciliato con la religione, è quanto narra il poemetto “In morte di Ugo di Bassville” (la Bassvilliana), di Vincenzo Monti. Penso che tra i poemetti d’occasione del Monti questo sia il migliore, con toni che talora paiono perfino sinceri, anche se sovente un po’ sperduti in una folla di versi di imitazione. Il successo fu grande ai suoi tempi, quanto meno negli ambienti reazionari. La rievocazione dell’esecuzione del Re è degna di un grande poeta…quale Monti, dopotutto, era. Negli ultimi versi, Bassville chiede alla sua guida chi prevarrà alla fine, e questa risponde “Vienne meco, e il saprai”. Ma la cantica si ferma qui: il bello doveva ancora venire, e si discute ancora su chi abbia effettivamente avuto l’ultima parola.
(“In morte di Ugo Bass-ville, seguita in Roma il dì XIV gennaro MDCCXCIII”, 1793, “cantica” in quattro canti, 1261 versi, incompiuta)