“La strada dell’infelicità è lastricata di occasioni perdute.” (DE)
13 gennaio
1852 (nuovo stile, vedi 1 gennaio), corrispondente al capodanno del 1852 (vecchio stile). Il principe Cjernyshov, ministro della guerra, porta il rapporto dal Caucaso all’Imperatore Nicola I di Russia, nel capo XV di “Hadji-Murad”, di Lev Tolstoj. Ritratto feroce di uno Czar dappoco, che si compiace a terrorizzare i sudditi. Si legga almeno questo capitolo, quasi a sé stante.
(“Khadzhi-Murat”, 1912, postumo, 128 pagine, 269 KBytes)
Letto il brano ci si può chiedere se Nicola I fosse davvero un uomo senza la minima qualità positiva, come Tolstoj lo dipinge. In realtà il personaggio è interessante e quanto meno contradditorio. Fu calunniato in tutti i modi: persiste ancora la leggenda che nel rettilineo della ferrovia Mosca-San Pietroburgo ci sia un’unica curva lunata perché Nicola I, pregato di tracciare con un righello il percorso, aveva lasciato maldestramente sporgere la punta di un dito. In realtà la curva fu aggiunta per motivi tecnici vent’anni dopo la morte di Nicola I, e fu rettificata all’inizio del presente secolo.
Il protagonista del romanzo di Tolstoj, Hadji Murad, esistette e combatté realmente un po’ dalle due parti nel corso delle guerre per l’indipendenza del Daghestan e della Cecenia contro l’invadenza della Russia, che infine si annesse le due regioni, con duraturi svantaggi per tutti.
1865, mercoledì (vecchio stile). Alle ore 12:30 inizia l’azione del “Coccodrillo”, di Fjodor Dostojevskij. Novella affine a “La Giara” di Pirandello, ma in versione surreale, che ci fa conoscere un Dostojevskij insolito. Il racconto è breve e non ci sono santi: bisogna leggerlo. Può esser totalmente inutile sapere che il coccodrillo si chiama Carletto.
(“Krokodil”, 1865, 75 Kbytes)