Sardonicus dixit “Non si crede a niente, e ci si preoccupa di tutto.”
19 febbraio
1547, sabato.
“At midnight of the 19th of February, Tom Canty was sinking to sleep in his rich bed in the palace, …. for tomorrow was the day appointed for his solemn crowning… - A mezzanotte del 19 febbraio Tom Canty stava addormentandosi profondamente nel suo sontuoso letto nel palazzo…perché l’indomani era il giorno fissato per la sua solenne incoronazione… ” Siamo al Capo XXX de “Il principe e il povero”, di Mark Twain (Samuel Langhorne Clemens). Lo scambio di persona tra il principe (il futuro Edoardo VI) ed il povero (Tom Canty), entrambi novenni, ha avuto inizio in commedia, ha più volte rischiato di finire in tragedia, e sta per concludersi con un colpo di scena. Il bravo Mark Twain, Americano fino all’osso, terminerà il suo libro con una visione romantica (non del tutto corrispondente alla realtà) del breve regno di Edoardo VI come una specie di età dell’oro, e infine celebrando la superiorità del suo nuovo e libero Paese sul vecchio e dispotico mondo, dimenticando convenientemente come erano stati trattati gli Indiani d’America e gli schiavi africani per tacere del vicino Messico. Tuttavia si tratta di un libro simpatico.
(“The Prince and the Pauper”, 1881, 418 pagine).
E’ curioso che uno dei maggiori cronisti del tempo, il rispettabile Raphael Holinshed, una delle fonti predilette di Shakespeare e contemporaneo di questi eventi, ci dia la data del 24 febbraio per l’incoronazione. D’altra parte, ci dice anche che il giorno successivo, 25 febbraio, era “Shrove sunday”, cioè domenica delle ceneri, e invece il 25 febbraio 1547 era un giovedì.
“Fort Everett, 19 febbraio,
Caro Dick, o Tertius,…”,
(fine Ottocento). Inizio di lettera che viene mostrata alla fine del romanzo “Stalky & Co.”, di Rudyard Kipling, una storia che incomincia in un collegio inglese con un trio di ragazzini pieni di risorse, descritti in modo più realistico e meno edificante di altri libri del genere. Tra l’altro ne fanno le spese i libri “Eric, or, Little by Little”, e “St. Winifred’s”, dei quali a quel tempo gli inglesini dovevano averne fin sopra i capelli (vedi 5 luglio e 14 ottobre). L’inglese è quello di Kipling (super!). Diverse belle scene, molto Impero Britannico e quindi un po’ di malinconia per un mondo che non c’è più.
(“Stalky & Co.”, 1899, 420 Kbytes).
Vari luoghi e personaggi di questo libro sono facilmente identificabili – per il lettore curioso. Chi potrà mai nascondersi sotto la figura di Beetle, l’occhialuto poeta in erba?
In quanto a Stalky, l’irreprimibile eroe della storia, fece una brillante , ma non fortunata carriera militare, essendo sempre inviato a combattere alla cieca contro forze superiori. Lasciò vari scritti, tra cui un’interessante resoconto di una sua marcia pazzoide attraverso l’Iran per aiutare i Russi a respingere un improbabile attacco Tedesco-Turco sull’India alla fine del 1917. Fu invece respinto lui da imprevisti ribelli russi.
(“The Adventures of Dunsterforce”, di Lionel Charles Dunsterville, 1920, 608 Kbytes, 400 pagine).