Sardonicus dixit: “L’affinamento del gusto diminuisce il numero delle cose belle.”
13 marzo
1325, data tradizionale della fondazione di Tenochtitlan, capitale degli Aztechi, sul lago Tezcoco. I fondatori, come indicato dal loro oracolo, fondarono la città ove trovarono un’aquila con un serpente tra gli artigli, ritta su una roccia da cui nasceva un fico d’india (nopal). Il gruppo compare sulla bandiera Messicana. Questa data, tratta dalla tradizione azteca, è la prima citata, sia pure incompleta, nel Capo I, Libro I, della illustre Storia della Conquista del Messico, di William Hickling Prescott. Consiglio caldamente la lettura di questo classico della storia e del suo gemello, la Storia della Conquista del Perù, due capolavori assoluti che appartengono ai felici tempi in cui i libri di storia erano scritti per esser letti, forse persino con piacere.
(“History of the Conquest of Mexico”, 1843, 1350 Kbytes, 740 pagine).
(“History of the Conquest of Peru”, 1847, 1288 Kbytes, 650 pagine).
I lettori della brillante e non del tutto oggettiva autobiografia del poeta e valente librettista Lorenzo da Ponte, che concluse la sua esistenza a New York, vi troveranno la breve storia di una polemica che l’autore ebbe appunto con Prescott in seguito ad un articolo di quest’ultimo sulla letteratura italiana, comparso nella North American Review (ottobre 1824). Prescott, allora ventottenne e non ancora storico affermato, non è menzionato per nome. Vicenda interessante, come il resto del libro, che – ahimé - dovrebbe essere escluso da questa raccolta, perché è troppo facile trovar date nelle biografie.
(“Memorie”, 1823-1830, 200 pagine).
1881, nuovo stile, domenica. Era il 1 marzo 1881 nel vecchio stile russo, domenica, quando lo Czar Alessandro II fu assassinato da terroristi del gruppo “Volontà del popolo”. Tra gli autori che diedero una versione romanzata dell’assassinio il migliore fu probabilmente Hugh Stowell Scott, che scriveva sotto lo pseudonimo di Henry Seton Merriman. Può essere interessante leggere il suo romanzo “Gli avvoltoi”, che e’ in certo senso uno degli antenati dei romanzi di spionaggio ed intrighi internazionali che vanno per la maggiore oggi. E’ certamente più lento e meno informato, ma non manca di un suo fascino. Questo gli viene anche dal fatto di esser stato scritto prima della Rivoluzione di Ottobre, che fu probabilmente anch’essa una delle conseguenze a lungo termine dell’assassinio.
(“The Vultures”, 1902, 527 Kbytes).
Esaminando alcuni attentati che riuscirono, si vede che le conseguenze furono talmente spaventose da lasciarci almeno sperare che se i terroristi avessero potuto prevederle, si sarebbero ben guardati dal compiere l’attentato. Mi riferisco in particolare proprio all’assassinio di Alessandro II, forse il migliore degli Czar, e soprattutto a quello dell’Arciduca Francesco Ferdinando a Serajevo. Ma non mancano altri esempi, tanto da far pensare che gli attentati riusciti per lo più producano un effetto contrario a quello sperato, fatto su cui evidentemente i terroristi non riflettono mai.