Sardonicus dixit: “Sardonicus dixit: “Il buon selvaggio, ma forse solo per la vicina tribù di cannibali. “
14 marzo
1590, mercoledì. Battaglia di Ivry, vinta da Enrico di Borbone, il futuro Re Enrico IV di Francia, contro la Lega. La battaglia è cantata con intenzione epica nell’intero Canto VIII del poema “L’Henriade”, di Voltaire. Prima della battaglia il Borbone pronunciò quella che forse è la seconda sua frase più famosa (“Se perderete di vista le vostre insegne, trombe o bandiere, non perdete di vista il mio pennacchio. Lo troverete sempre sul cammino dell’onore e della vittoria”), debitamente messa in versi da Voltaire. Dopo la battaglia, Enrico di Navarra fu clemente verso i vinti, azione che restò famosa negli annali francesi, probabilmente perché a quei tempi non usava.
E’ certo che Voltaire, abile nel verseggiare e nello scrivere epigrammi spiritosi, non eccelleva nel genere epico. I suoi versi alessandrini a rime baciate , anche se non del tutto banali, hanno sovente un ritmo troppo pedestre per essere epico. E’ comunque altrettanto certo che dei suoi due poemi epici questo, scritto a ventotto anni, è il migliore. Ci voleva del resto poco, visto che l’altro era “La Pulzella d’Orléans”.
(“L’Henriade”, 1723, dieci canti, 160 pagine circa).
Per completezza noto che la più celebre frase di Enrico IV è probabilmente “Parigi val bene una Messa”.