3 Aprile

Sezione: non-accadde/

Sardonicus dixit: “Ci si può arrendere all’insistenza, ma mai all’evidenza”.


3 aprile

1504, mercoledì. Il 3 aprile 1504, cioè 77 giorni prima del suo arrivo a Lisbona il 18 giugno 1504, alla conclusione del suo ultimo viaggio, Amerigo Vespucci lascia 24 uomini e dodici bombarde a presidiare una piccola fortezza in una località identificata con Cabo Frio, a 18 gradi di latitudine sud. Uno di questi uomini, lasciato indietro su propria richiesta, sarebbe Raphael Hythlodaye, l’uomo di mare che raccontò a Thomas More i suoi successivi viaggi che lo portarono alla felice terra di Utopia, e ne descrisse gli utopistici usi e costumi. Thomas More scrisse un libro dal lungo titolo, abbreviato in “Utopia”, descrivendo un governo ideale. Nel libro si voleva migliorare la repubblica di Platone, a cui era fatto esplicito riferimento. Fu questo uno dei primi libri moderni ad occuparsi di un governo ideale. Ne discesero una serie di altri libri affini, oltre a molte Dystopie, che descrivevano l’opposto di un mondo ideale. Curiosa idea, questa, di inventare mondi perversi, come se non ne avessimo visti abbastanza dal vero, a parte il fatto che le utopie, a doverci vivere, diventano quasi inevitabilmente dystopie.
(“De optimo statu reipublicae deque noua insula Utopia sermonis quem Raphael Hythlodaeus uir eximius, de optimo reipublicae statu habuit liber primus, per illustrem uirum Thomam Morum inclitae Britanniarum urbis Londini et ciuem, et uicecomitem”, 1516, 258 Kbytes. Nell’edizione del 1518 il titolo era diventato:”De optimo reip. statu deqve noua insula Vtopia libellus uere aureus, nec minus salutaris quam festiuus, clarissimi disertissimique uiri THOMAE MORI inclytae ciuitatis Londinensis ciuis & Vicecomitis”). Siamo certi che molti particolari dei viaggi di Vespucci sono narrati in maggior dettaglio nel suo libro “Le quattro giornate”. Sfortunatamente, di questo libro - che io sappia - non fu mai trovata traccia.

Anno imprecisato, ma apprenderemo che il 7 aprile era un sabato. Quindi l’anno è il 1888, oppure il 1883 – il primo essendo più probabile. Prima data del “Diario di un nessuno”, che pur essendo un nessuno ha un nome, chiamandosi Charles Pooter. Gli autori del libro sono George e Weedon Grossmith. Il Diario di un Nessuno è considerato un classico dell’umorismo. Invece io non ci trovo niente da ridere, mentre trovo commovente la figura del protagonista, che – è vero – si prende terribilmente sul serio, ma affronta le mille piccole difficoltà e amarezze della sua piccola vita con immensa dignità. Evidentemente anche Mr. Perkupp, il suo principale, la pensava come me. Leggere e giudicare. (“The Diary of a Nobody”, prima a puntate nel 1888-89, poi in volume, 1892; 254 Kbytes)