Sardonicus dixit: “il suo unico colpo di genio fu di capire di essere irrimediabilmente mediocre.”
25 aprile
1918, giovedì. Data di una nevicata su Zenith, la città di Babbitt, dall’omonimo romanzo di Sinclair Lewis. Esemplare conversazione sul tempo, tra Babbitt e “l’uomo che sa”, Littlefield. Il tentativo di Babbitt di uscire dal conformismo del suo mondo (e, presumo, da questo tipo di conversazioni) incomincia nell’aprile 1920 e rientra nell’ordine, cioè nella piattezza, nel giro di due anni. Il romanzo ritrae la società americana degli anni ‘20 e ne lascia intuire la futura evoluzione.
(“Babbitt”, 1922, 755 Kbytes, 454 pagine).
Una pagina del romanzo di bellezza fuor del comune è quella in cui, nel corso di una seduta spiritica di borghesi americani, viene evocato lo spirito di Dante.