9 Maggio

Sezione: non-accadde/

Sardonicus dixit: “Oggidì per far sentire indispensabile una donna non basta più farle trovare la casa in disordine”.


9 maggio
1679, martedì. Muore a Siviglia Miguel de Mañara, venerabile per la Chiesa Cattolica, di cui si dice che abbia potuto essere un prototipo di Don Giovanni. Le date però non quadrano, perché la prima rappresentazione di un dramma sul soggetto, “L’ingannatore di Siviglia”, di Gabriel Tellez (Tirso de Molina), ebbe luogo nel 1630, quando Miguel de Mañara aveva quattro anni.
(“El burlador de Sevilla y convidado de piedra”, 1630, tre atti). Vedi anche 18 luglio.

Per questo giorno (ma il nome del luogo è rimasto nella penna dell’autore) Piscator e Venator si danno un appuntamento per pescare insieme. Si tratta del Capo XVII de “Il completo pescatore”, strano libro di Izaak Walton, dialogo tra un pescatore, un cacciatore ed occasionalmente altri personaggi, tutti di vasta cultura, in cui il pescatore fa la parte del leone e spiega le bellezze della pesca, considerata come arte. Forse non un solo pesce in più è stato pescato grazie a questo libretto, ma molti pescatori letterati certo vi si sono dilettati, almeno nei giorni di cattivo tempo.
(“The compleat Angler”, 1653, 352 Kbytes, cinque giornate, XXI capitoli, con somiglianti ritratti di molti pesci).

Festa della traslazione del corpo di San Nicola (a Bari, guarda un po’), celebrata nella chiesa Ortodossa il 9 maggio. Sembrerebbe il giorno della festa del villaggio di Kousminsky, che occupa un paio di capitoli in “Chi è felice in Russia?” di Nikolaj Njekrasov. Con le opere di Pushkin questo è probabilmente il poemetto russo più citato in lingua russa, classico riconosciuto fin dai tempi della sua comparsa. Duole dire che questo è un classico eccezionale: non ha la pesantezza abituale dei classici e non richiede nessuna particolare preparazione per essere apprezzato. È una specie di montagna su cui saliamo rapidamente, sulle ali di veloci ottonari, senza fatica, per poi scoprire, quando siamo in vetta, che intorno non ci sono montagne più alte. Sette contadini si pongono la domanda del titolo e, con l’aiuto di una tovaglia magica inesauribile che li fornisce di pane, cetrioli e - slava Bogu, Gloria a Dio - vodka, girano la Russia dei tempi immediatamente successivi all’emancipazione dei servi della gleba (1861), per trovare chi vi sia felice. Molta natura descritta con amore, molte storie dolci-amare sulla vita nella campagna russa del tempo, il prototipo del film “Good -Bye Lenin”, ed altre idee originali. L’autore aveva seguito il padre, funzionario di polizia, quando aveva una decina d’anni ed aveva visto la brutalità del genitore e la rassegnata sofferenza del suo popolo.
(“Komu na Rusi zhit’ khorosho”, 1875-1877, 317 Kbytes)