19 Maggio

Sezione: non-accadde/

Sardonicus dixit: “Abbiamo paura di perdere anche ciò che non abbiamo. La vera disperazione?”

19 maggio
St. Dunstan. Tradizione britannica di scegliere la moglie sulla base dell’informazione da una lampada posta sotto l’orologio alla festa di St. Dunstan (non ho capito come). Da “Il Vicario di Wakefield”, di Oliver Goldsmith. Vedi 27 settembre.

1689, butsumetsu, quarto giorno della classica settimana Rokuyo di sei giorni, giorno di malaugurio. “Il primo giorno della quarta luna facemmo le nostre devozioni alla montagna di Nikko”.
Il poeta giapponese Matsuo Basho giunge sul monte che sovrasta Nikko. Incipit del Capo V de “Lo stretto sentiero verso il profondo Nord” (vedi 16 maggio). Il “barocco” mausoleo di Tokugawa Iyeyasu, la principale attrazione turistica della Nikko odierna, non viene degnato d’una parola dal poeta Basho. I Tokugawa, shogun del tempo, vengono però onorevolmente ricordati.

1855, sabato. Data delle disposizioni funerarie di Teresa Uzeda, principessa di Francalanza, all’inizio del romanzo “I Vicerè”, di Federico De Roberto. Il romanzo tratta la decadenza di una famiglia principesca sullo sfondo … di che cosa? della costruzione faticosa della nuova Italia - oppure della decadenza degli ideali dell’unità d’Italia? Non mi è chiaro. Sul finire del libro il De Roberto fa dire ad uno dei protagonisti che in realtà la famiglia Uzeda non è decaduta - è sempre stata identica a se stessa, il che sembra comportare il corollario che neanche l’Italia risorgimentale abbia perso i suoi puri ideali - semplicemente non li ha mai avuti. Tema non diverso da quello de “Il Gattopardo”, che viene trattato da De Roberto in chiave verista e con non minore perizia. Tra i molti che a suo tempo stroncarono il romanzo possiamo citare Benedetto Croce.
(“I Vicerè”, 1894(?), circa 300 pagine).