7 Giugno

Sezione: non-accadde/

Sardonicus dixit:”I più insoddisfatti sono coloro che non sanno cosa vogliono”


7 giugno
1099, martedì.
“… ecco apparir Gierusalem si vede,
ecco additar Gierusalem si scorge,
ecco da mille voci unitamente
Gierusalemme salutar si sente.”

I Crociati alla prima crociata arrivano in vista di Gerusalemme. La scena è descritta da Torquato Tasso all’inizio del canto III della Gerusalemme Liberata. Il linguaggio cinquecentesco ed i manierismi (i famosi concettini che vanno a tre a tre, sul tipo di quelli della strofa II,19 – certo voluti ad arte), la forma poetica, la miscela di imprese di cavalleria e storia, di magia e fede e di tutto in po’ sono ingredienti garantiti per rendere indigesto il poema, che non è neppure spensierato come l’Orlando Furioso. Senza contare che le Crociate sono adesso politicamente scorrette. Ma il Tasso è un caposcuola e la Gerusalemme è un classico: su questo non c’è niente da fare. È caratteristica dei classici lasciare qualcosa a chi li legge. Quindi lo si legga, qualcosa resterà.
(“La Gerusalemme liberata”, 1581, cinque parti, venti canti in ottave, 15536 versi, 300 pagine).

1502, martedì. Nasce Giovanni III di Portogallo. Il lieto evento è rammentato nel brevissimo “Monologo del bovaro”, ovvero “La visitazione”, di Gil Vicente, recitato la sera successiva. Il monologo è importante, perché è considerato il primo testo del teatro nazionale portoghese, anche se fu recitato in castigliano. Interesse unicamente documentario, ma il documento è brevissimo e non richiede altro sforzo che quello di cercarlo. (“Monologo do Vaqueiro”, 1502, 500 parole)

186*: Morte del canarino Pip, che apparteneva a Beth March, “molto amato, teneramente rimpianto, mai dimenticato”. In effetti l’ultima affermazione era falsa perché Beth si era appunto dimenticata di dargli da mangiare. Siamo al capitolo 10 di “Piccole donne”, di Louise May Alcott, lettura obbligatoria per le giovani donne americane di intere generazioni. Il romanzo termina dicendo minacciosamente che “cade il sipario sulle quattro sorelle..”, ma “potrebbe ancora rialzarsi…”. In effetti il sipario si rialzò, anche troppe volte.
(“Little Women”, 1867-1868, circa 200 pagine).