17 Giugno

Sezione: non-accadde/

Sardonicus dixit: “Corpo: delicato meccanismo che cerchiamo di rovinare in ogni modo, per potercene poi lamentare.”


17 giugno
1800, martedì. In questa data si svolge l’azione del primo atto della “Tosca” di Victorien Sardou e, possiamo immaginare, anche il primo atto dell’opera Tosca di Puccini. E quindi in questo giorno Mario Cavaradossi canta in Sant’Andrea della Valle l’aria “Recondite armonie” e un po’ più tardi Scarpia ordina “Tre sbirri…, una carrozza…, presto”. Interessante paragonare il dramma di Sardou (cinque atti e ventitre personaggi) con il libretto, dignitoso, di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa (tre atti e nove personaggi). Sardou diede anche un primo nome al Barone Scarpia, che invece rimase nella penna di Giacosa e Illica: si chiamava Vitellio, nozione di innegabile utilità. La Tosca fu scritta da Sardou per mettere in risalto le doti di attrice di Sarah Bernhardt.
(“La Tosca”, 1887, dramma in cinque atti)
(“Tosca”, 1900, opera in tre atti).
Il 17 giugno sarebbe arrivata a Roma la notizia della sconfitta di Napoleone a Marengo, avvenuta il 14 giugno e annunciata alla fine del primo atto dell’opera. Tale notizia fu seguita entro poche ore dall’altra, che la sconfitta era invece una grande vittoria.

1884 (martedì).
We stand about this place–we, the memories;
And shade our eyes because we dread to read:
“June 17th, 1884, aged 21 years and 3 days “

Noi stiamo in piedi qui intorno - noi, i ricordi;
e ci copriamo gli occhi perché ci angoscia leggere
“17 giugno 1884, all’età di 21 anni e 3 giorni”.

Incipit della poesia “Edith Conant”, epitaffio sulla tomba dimenticata di una giovane donna morta di parto. E’ una delle poesie della raccolta “L’antologia di Spoon River”, del poeta nordamericano Edgar Lee Masters. Dagli epitaffi si ricostruisce la storia del villaggio di Spoon River (immaginario), nel New England, raccontata dai diversi punti di vista dei diversi defunti. Idea originale, brevi poesie eleganti con non pochi pensieri decisamente anticonformisti, frequenti cadute nel patetico, qualche verso straziante. Oltre che nel Paese di origine, l’Antologia ebbe un notevole successo anche in Italia nel secondo dopoguerra.
A me piace molto anche la poesia successiva, “Padre Malloy”, che dice quel che c’è da dire, né più né meno.
(“Spoon River Anthology”, edizione 1915 con 213 poesie, edizione 1916 con 244 poesie più una conclusione).

Un giovedì. Il padre di lady Chatterley va a Londra e lei lo deve raggiungere, dal Capo 15 de “L’amante di Lady Chatterley”, di David Herbert (D.H.) Lawrence. Si tratta di un libro che ai suoi tempi fece scandalo per il suo linguaggio esplicito, che è ancora tale. In quanto al guardiacaccia non bisogna lasciarsi ingannare: è un falso guardiacaccia, il che guasta un po’ una tesi del romanzo, del ritorno alla natura. (“Lady Chatterley’s Lover”, pubblicato per la prima volta nel 1928, in Italia (!), circa 300 pagine).
Quali che siano state le ragioni filosofiche per scriverli, non ho particolare simpatia per i romanzi unicamente pornografici, e questo sarà l’unico citato in questa raccolta di date. Del resto, coi mezzi visivi che ci sono oggi, chi più tra i cultori del genere si accontenta di leggere romanzi pornografici?