18 Luglio

Sezione: non-accadde/

Sardonicus dixit:”Ci lamentiamo di essere tristi e ci sentiamo in colpa ad essere felici- “


18 luglio
1622, lunedì. Ha inizio l’assedio di Berg(en)-op-Zoom, a cui partecipa Don Juan de Maraña, nella novella “Le anime del purgatorio“, di Prosper Mérimée. Juan de Maraña è la trasposizione letteraria di Don Miguel de Mañara (vedi 9 maggio). Ho già espresso i miei dubbi sulla possibilità che questa identificazione sia cronologicamente possibile. Tuttavia è chiaro che essa è nelle intenzioni di Mérimée, come si comprende dalla parte finale del racconto, in cui si elencano le opere meritorie del convertito Don Juan. La sua vita dissipata, conversione e morte, molto romanzate - anche troppo, e piuttosto freddamente - sono l’oggetto del racconto. Le anime compaiono a Juan de Maraña, grande peccatore, per pagare un loro debito.
(“Les âmes du purgatoire”, 1834, circa 100 pagine).
Più importante e forse meglio riuscita è l’altra novella di Merimée di ambiente Sivigliano “Carmen”.
La novella “Le anime del Purgatorio”, di Merimée, è una variazione sul tema di Don Juan de Maraña, su cui Alessandro Dumas padre scrisse un dramma, che ancora una volta si legge bene, ma presenta una insopportabile e forse insuperabile quantità di espedienti romantici. Molti particolari nel racconto di Merimée e nel dramma di Dumas sono affini. In entrambi, don Giovanni ad un certo punto mostra brevemente un “catalogo” delle donne da lui amate, organizzato in questo caso non per Paesi ma per professione dei mariti o per rango sociale.
(“Don Juan de Maraña ou la chute d’un ange”, 1836, “mistero” in cinque atti e nove quadri).
Dopo tutto, Don Giovanni era uno Spagnolo. Neanche in Spagna mancarono le riduzioni letterarie della sua storia, dalla primissima di Tirso de Molina in poi. Spicca nel secolo XIX una libera versione nel poemetto “Lo studente di Salamanca”, di José de Espronceda. La storia è trasportata in Salamanca e tutti gli espedienti romantici vi sono utilizzati: polimetria, dissimmetria, rifiuto dell’ordine cronologico, eroe negativo, sdoppiamento, molto Byron (che pure si cimentò sul tema), alquanto di macabro etc. Tutte cose a cui la Spagna era solo in parte avvezza. Il risultato è probabilmente il miglior poema spagnolo del secolo XIX. Lettura assolutamente indispensabile per i patiti dei poemi romantici.
(“El estudiante de Salamanca”, 1839, in quattro parti di cui una, la terza, è in forma drammatica; 1704 versi )
In ogni caso, per quanto molti grandi scrittori vi si siano cimentati, dando svariate conclusioni alla storia, nessuna opera letteraria eguaglia l’opera lirica “Don Giovanni”, di Wolfango Amedeo Mozart, su libretto di Lorenzo Da Ponte, perfetta fusione di un capolavoro musicale con un capolavoro letterario.
(“Don Giovanni”, 1787, due atti – piuttosto lunghi, 68 pagine)