5 Agosto

Sezione: non-accadde/

Sardonicus dixit: “Non perdoniamo a chi ci aiuta di dovergli essere debitori.”


5 agosto
1706, lunedì. Lemuel Gulliver salpa per il suo terzo viaggio, grazie al quale vedrà l’isola volante di Laputa. Dei quattro viaggi di Gulliver questo è considerato dai critici il meno interessante, forse perché il messaggio non è unitario e non è chiaro contro chi sia diretta la satira. Comunque, nella storia dell’astronomia è famosa l’affermazione (Capo III) che i Laputani sanno che Marte ha due satelliti, di cui vengono anche indicati en passant le distanze ed i periodi di rivoluzione, con buona approssimazione. Il fatto è che i due satelliti sono assai piccoli e furono visti solo nel 1877 da Asaph Hall con adeguato telescopio. Vedi 2 aprile.

1755, martedì. In Francia viene bruciato il libro “La pulzella d’Orléans”, di Voltaire. Qualche giorno dopo sarà bruciato anche a Ginevra. Questi roghi di libri in Francia e anche in Svizzera (“la Gallia e l’Alpe”) vengono ricordati al verso 942 del Mezzogiorno, seconda parte del poemetto satirico “Il Giorno”, di Giuseppe Parini. I nobili scherzavano col fuoco ed il Parini, che pubblicò il Mezzogiorno nel 1765, evidentemente lo sapeva. Questo ogni tanto succede ai poeti. Pur nel finissimo sarcasmo, il Giorno non è facile da leggere. In certo senso è troppo ben scritto. I periodi sono complessi, le parole sono ricercate - anche se sono esattamente quelle che ci vogliono, le allusioni alla mitologia sono astruse, le allusioni ai suoi tempi sono velate. Era però difficile dipingere meglio il quadro dei nobili del tempo, sorta di semidei a cui, senza alcun loro merito, tutto era permesso. Dunque, senza dubbio, un monte da scalare… forse la Grigna?
(“Il giorno”, in quattro parti, di cui due sole compiute: si tratta del Mattino, 1763, e del Mezzogiorno, 1765. Poi venne la rivoluzione francese, e Parini pensò che la sua satira diveniva inutile e forse di cattivo gusto, a prendersela con una classe già massacrata. Per cui il Vespro e la Notte rimasero incompiuti. Tutto insieme ci restano cento pagine).
In quanto alla Pulzella d’Orleans di Voltaire fu male bruciarla per motivi religiosi, ancora peggio bruciarla per motivi politici. Bruciarla per il suo cattivo gusto sarebbe stata una migliore idea, anche perché quella che fu bruciata era un’edizione pirata, la prima edizione ad opera di Voltaire essendo del 1762. Era comunque una misura inutile, perché bastava aspettare qualche decennio. Il tempo ne ha fatto giustizia spedendola nel solaio delle cianfrusaglie dimenticate.

Domenica. Rémi va a cena con i fiorai Acquin, che lo hanno raccolto dopo la morte di Vitalis. Da “Senza famiglia”, di Henri Malot. Vedi 2 agosto.