Questo brevissimo racconto ha qualche affinità col precedente. Una prima versione fu scritta gli anni Settanta, poi fu rivista negli anni Ottanta e dedicata ad un carissimo amico. Adesso, lo pubblico nel mio sito dopo una quarantina d’anni. Non mi pare troppo presto: Orazio mi pare dicesse “Nonum prematur in annum”, io qui di anni ne ho aspettati quasi cinque volte tanti.