LA MISSIONE DI UN BAMBINO

Date: 25 Feb 2021 - Sezione: racconti/

Questo breve racconto in forma di dramma non è molto originale, nel senso che si tratta quasi di un episodio di cronaca. Quelli che hanno circa la mia età e frequentarono scuole religiose ricorderanno quanto, durante la loro infanzia, si parlasse di un bambino “Servo di Dio”, non ancora beato né santo, di cui si pensava che lo sarebbe stato presto, diventando così il più giovane santo non martire della Chiesa. Io ne sentii parlare dopo il 1950, ma era già tardi. La Sacra Congregazione dei Riti, preposta alle cause dei Santi , con “Monitum” del 18 dicembre 1947 (reperibile in rete, naturalmente in latino), aveva annunciato di avere scartato la causa di quel bambino, nonostante vi fosse stata un’enorme pressione (più di un milione e trecentomila firme, 244 conversioni, 698 vocazioni religiose, 742 guarigioni testimoniate da medici, e 85000 segnalazioni di grazie particolari). Io racconto di una di queste grazie. Nulla più.
Non fu mai data una spiegazione della mancata canonizzazione, sebbene gli atti dell’inchiesta per la beatificazione occupassero un volume di 1800 pagine: semplicemente, il bambino non era stato giudicato idoneo, sulla base, presumo, di testimonianze negative, e del sospetto che pochi o molti dei suoi detti e scritti fossero stati ritoccati in seguito da mani adulte. Come sempre, il troppo zelo nuoce. Sebbene il Monito sia scritto in termini che nel linguaggio ecclesiastico possono esser dichiarati definitivi, l’ultima parola, di fronte all’Eternità, non è mai detta.

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