Ho letto una domanda su Quora (edizione italiana): “Il fatto che non si può superare la velocità della luce significa che l’umanità non esplorerà mai altri sistemi solari?”. La maggior parte delle risposte parlava degli effetti relativistici, paradosso dei gemelli, pericoli del viaggio, uso di concetti esotici come i wormholes, e via dicendo. Uno solo, mi pare, introduuceva il concetto dell’Arca di Noè, descritto con cura da A.C. Clarke nella sua serie su Rama (quattro romanzi pubblicati tra il 1973 e il 1993, a partire da quasi cinquant’anni fa). Ma assai prima di Clarke altri avevano introdotto il concetto “virale” della civilizzazione di tutti i pianeti abitabili a partire dalla Terra (altro che la visita di uno o due altri sistemi “solari”!) che potrebbe svolgersi in un tempo dell’ordine di cento milioni di anni, più o meno 99 milioni, un battito di ciglia nella vita dell’Universo, pur spostandosi da un sistema all’altro a velocità largamente inferiore a quella della luce, e così eliminando molti problemi che affliggevano chi aveva dato altre risposte. Ho così fornito una riposta su questa base, affermando che il concetto è talmente ovvio, che il vero problema è come mai sulla Terra non sussistano evidenze che esssa sia stata già colonizzata da una o più civiltà extraterrestri. In questo saggio scrivo la prima parte della mia risposta. La seconda parte, che avrà titolo “i mezzi”, e sarà in forma di dialogo, la metterò in rete tra qualche giorno. Sarà un mosaico, spero dal risultato originale, di tessere non originali.