Fino alla sua morte, Croce dominò incontrastato la cultura italiana, in particolare la filosofia (che non ebbe mai troppi cultori) e la critica artistica, soprattutto letteraria (che invece ne aveva assai di più, che attendevano il “La” da lui). Era , come Gentile, un uomo intellettualmente coraggioso. Dopo la sua morte, incominciò l’assalto contro le sue posizioni, oramai non più difese, per dimostrare che aveva fatto più male che bene eccetera eccetera. In particolare per diversi anni fu raro trovare un testo di storia della scienza che non affermasse come prima cosa che la scienza italiana moderna, leggasi soprattutto fisica e matematica, restò nelle retrovie mondiali finché Croce e Gentile dominarono il campo, e ne uscì finalmente quando i due si tolsero o furono tolti di mezzo. Sarà vero?