Stanco di essere fermato per strada da massaie, bottegai che vengono sulla soglia, badanti, in una parola, cittadini di ogni specie, che mi chiedono ansiosamente “Ma quando vedremo questa grammatica samaritana?”, mi decido a metterla in linea.
Senza scherzi, so bene che questa grammatichetta servirà solo a lettori virtuali di un mondo virtuale, che se la strapperanno l’un l’altro di mano. Sono gli stessi lettori che hanno avidamente letto le altre grammatiche di questa mia raccolta. Questa è certo una delle più peregrine, ma non so che farci. Fin da quando, bambino, mi è stata raccontata o letta (non ricordo più) la parabola del Buon Samaritano, ho provato simpatia per questa figura, forse mai esistita - o forse no.
Sono quindi lieto di aver dedicato il tempo a scrivere queste poche pagine, in cui certo abbondano gli errori (però io qualche facile testo samaritano, di riffa o di raffa, lo leggicchio.)
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