Scrivere una grammatica della lingua Nahuatl, parlata dagli Aztechi, era quasi un obbligo, dopo di avere messo on-line una brevissima grammatica della lingua Quechua, parlata dagli Inca. Avendo scritto per mio diletto diverse grammatiche di lingue non comunissime, devo però dire che la grammatica della lingua Nahuatl (classica) si è rivelata la più ostica. Questo lo si può intuire dal fatto che, come fonti, ho usato almeno tre grammatiche , le quali tutte mancavano di qualche differente componente secondo me essenziale. In realtà penso che molti dei primi grammatici Spagnoli del Nahuatl non avessero compreso lo spirito della lingua: e non parlo dei primissimi, che addirittura pretesero di forzare alcune lingue del Messico (moltissime, oltre al Nahuatl) in una struttura morfologica e sintattica presa a prestito dal latino: questo lo si vede anche dalla mia fonte principale, la relativamente moderna grammatica del Sandoval (1810), che ho seguito per quanto ho potuto. E’ stato probabilmente un errore, perché non soltanto la lingua Nahuatl è agglutinante, il che non sarebbe un guaio grave, ma è anche polisintetica, e tende rendere quelle che per noi sarebbero frasi intere in poche parole assai lunghe, composte da elementi che rappresentano quelle che per noi sarebbero diverse parti del discorso (nella mia grammatica una delle perle citate è TICCHICAHUACATLATZOTLA MOTATZIN, che può essere solo approssimata con “ama fortemente tuo padre”).
Un dizionario nahuatl comprende quindi una moltitudine di parole che nelle nostre lingue sarebbero spezzettate nei loro elementi. C’è anche una certa libertà nella ortografia, che, unita ad una fonetica relativamente semplice, ma anch’essa utilizzata in modo liberale nei dialetti Nahuatl, fa in modo che lo studio del Nahuatl letterario non sia un compito banale.
Ho cercato di dare un contributo alla conoscenza di questa interessantissima lingua includendo nella mia grammatica un vocabolario abbastanza semplice (ho preso come fonte il vocabolario del Brinton e l’ho tradotto in italiano.) Ho anche incluso una tavola, che curiosamente ho dovuto compilarmi da solo, dei prefissi, infissi e suffissi più comuni. Questi due strumenti dovrebbero facilitare la traduzione almeno dell’Antologia del Brinton. Ho incluso come esercizio due poemi che vi si trovano: quanto meno i poeti sembra che usino parole ridicolamente brevi, ma, come vedrà chi ci si proverà, anche l’esperto Brinton talvolta non sa che pesci pigliare. Ciò è consolante e non dubito che lo sarà anche per chi altri proverà a tradurre testi Nahuatl.
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