Sardonicus Dixit: “Amiamo le farfalle, ma eliminiamo accanitamente i bruchi.”
25 novembre
1654, mercoledì, data citata dal poeta Nicolas Gilbert in delirio nella prima parte del romanzo “Stello”, di Alfred De Vigny. Nel romanzo si esplora la relazione fra il poeta e la società scegliendo tre casi esemplari: Gilbert, Chatterton e Chénier. Questi tre poeti sono rifiutati dalla società perché il poeta è un paria disadattato, che deve o perire o adattarsi sacrificando la sua creatività. Il romanzo, anche se a tratti verboso, è profondo ed ebbe una sua fama. Inutile dire, che, da buon romanzo romantico, è pieno di esagerazioni e addirittura di falsi che evidentemente i romantici consideravano permessi per commuovere i sentimenti del lettore. Quanto al 25 novembre 1654, lunedì, presente in almeno quattro edizioni di Stello da me consultate, sarebbe la sera in cui Blaise Pascal ebbe la sua esperienza di Dio, di cui portò sempre ricordo in uno scritto cucito nella fodera del suo vestito. In realtà la data è sbagliata. Pascal ebbe la sua esperienza mistica il 23 novembre, lunedì, festa di San Clemente, come scrisse lui stesso. Una svista: « non accadde quest’oggi ». (“Les consultations du Docteur Noir. Premiere consultation: Stello ou les diables bleus “, 1832, 386 Kbytes) Nicolas Gilbert morì il 16 novembre 1780, a 29 anni, forse in una crisi di delirio in seguito ad una caduta da cavallo. Fu certo osteggiato e calunniato per essersi schierato contro Voltaire e i suoi « filosofi », ma non fu così bistrattato dalla società come De Vigny vuol far credere. Per quanto riguarda la sua non abbondante produzione, la satira « Il diciottesimo secolo » è ricca di frasi che restano, e alla sua ode « Addio alla vita » dobbiamo la bella immagine, citata anche da De Vigny:
Au banquet de la vie, infortuné convive,
j’apparus un jour, et je meurs…
Al banchetto della vita, convitato senza fortuna,
Mi presentai un giorno, e muoio.
(« Le Dix-Huitième siècle – à M. Fréron », 1775-1778, 470 versi )
(« Ode imitée de plusierus psaumes, dite Adieux à la vie », 1780, 36 versi).