5 Gennaio

Sezione: non-accadde/

Sardonicus dixit: “Conoscenza: gli antipatici la ostentano e i simpatici la condividono”.


5 gennaio

1477, domenica. Battaglia di Nancy, con cui si concludono la carriera terrena di Carlo il Temerario Duca di Borgogna, la bella stagione del Ducato di Borgogna (che rifiorirà in certo modo nel pronipotino del Duca) e il libro “Anna di Geierstein, o la fanciulla della nebbia”, di Walter Scott (capo XXXVI). Il quale però sembra indicare come data della battaglia il 1 gennaio 1477 e dà ulteriori informazioni erronee (per esempio, la storia ci dice che il corpo del duca fu trovato solo il 7 gennaio da una lavandaia su indicazioni di un paggio del Duca, Giambattista Colonna).
La vicenda del libro si svolge ai tempi delle guerre tra gli Svizzeri e Carlo il Temerario. Dato che ai Britannici dei tempi di Walter Scott le vicende europee importavano quanto importano oggi, cioè poco (eufemismo), Scott vi aggiunse i due de Vere, padre e figlio, Lancasteriani in esilio (era anche il tempo della guerra delle Due Rose, 1455-1487). E poi introdusse a viva forza un improbabile incontro con il tribunale segreto del Vehm o Vehmgericht, e un po’ di magia orientale, due elementi, specialmente il secondo, che mi paiono perfettamente inutili all’economia del romanzo.
Se uno non si vuole leggere le sorgenti primarie (come Philippe de Commynes, che però non era molto amico del Duca di Borgogna per una certa stivalata che si era preso, più o meno deliberatamente, in faccia) o secondarie (come il barone de Barante) può trovare qui in Walter Scott un ben riuscito ritratto di Carlo il Temerario. Se sia un ritratto fedele o no, tocca al lettore scoprirlo. Non è certo questo il migliore dei romanzi di Scott e forse non sta neanche fra i suoi primi cinque, ma è assai superiore a molti romanzi pseudo-storici che si leggono golosamente ora.
(“Anne of Geierstein or the Maiden of the Mist”, 1829, originariamente in tre volumi. Un moderno tascabile comprime il romanzo in 550-600 pagine).
(“Mémoire des faits du feu roy Louis onziesme”, Philippe de Commynes, pubblicate nel 1524-1528, 600 pagine)
(“Histoire des Ducs de Bourgogne”, Amable-Guillaume-Prosper Brugière, baron de Barante, 1824-1828, in 12 volumi).


Tra il 5 e il 6 gennaio è la notte dell’Epifania, che è anche la dodicesima notte dopo Natale. Vi si svolge dunque l’azione della commedia “La dodicesima notte”, di William Shakespeare. Attraverso varie fonti si risale all’originale, la commedia senese “Gli Ingannati” (1531).
Si tratta di un intreccio abbastanza sperimentato con donne vestite da uomo (che hanno lasciato uno strascico di discussioni su perché e percome), ed altri sotto-intrecci, tutta informe creta che diventa oro nelle mani di Shakespeare.
(“Twelfth Night Or What You Will”, prima rappresentazione 1602, V atti).