Sardonicus dixit “Sovente chi si umilia è già un esaltato.”
21 febbraio
1513, lunedì, morte di Giulio II, rievocata nella ballata in ottonari “Julius”, dello Svizzero Conrad Ferdinand Meyer, visione del vecchio che vuole entrare nell’Ade stringendo in pugno le catene spezzate d’Italia. Di Dio non si parla affatto, il che è probabilmente falso. Tutte le relazioni contemporanee assicurano che Giulio II mantenne fino alla fine la forza d’animo che il Meyer esalta, ma concordano anche sul fatto che la sua fu la morte di un Cristiano e per giunta Cattolico, anche se peccatore. Vedi 16 luglio.
1677, domenica, morte del filosofo Spinoza. E’ uno degli esempi citati nel saggio di umorismo nero “L’assassinio come forma d’arte”, di Thomas de Quincey, il quale, per conto suo, ritiene che Spinoza sia stato assassinato da… Una finta conferenza, un vero classico. (“On Murder Considered as one of the Fine Arts”, 1827, 17500 parole, 25 pagine)
1848, lunedì, morte di John Quincy Adams. Le sue ultime parole “This is the last of Earth! I am content - E con questo ho finito con la Terra. A me va bene così” sono citate in epigrafe al capitolo XXVII, Parte II, della Capanna dello Zio Tom (vedi 20 febbraio).
Si potrebbe fare una citazione opposta, attribuita a diversi, tra cui Margherita di Scozia morente a vent’anni: “Fi de la vie, qu’on ne m’en parle plus - al diavolo la vita, non ne voglio più sentir parlare”.