“E’ una legge di natura che in uno scambio di corrispondenza, meno frequentemente ci si scrive e meno c’è da scrivere.” (DE)
7 marzo
419 aC, cioè 11 del mese attico di Elafebolione, del 419-418, prima rappresentazione della commedia di Aristofane “La pace”. La commedia sarebbe stata prodotta quattro anni dopo gli “Acarnesi”, che sono del 422 - quindi nel 419. La Pace inizia con servi che si affrettano a preparare focaccette di sterco per l’esigente Cosa che agli spettatori è per il momento nascosta da un muro. La Cosa è il Kantharos, un fetido scarabeo stercorario gigante, che deve trasportare al cielo il protagonista Trigeo. La commedia riflette le speranze di pace del popolo ateniese nel mezzo di una guerra rovinosa. La pace è come lo sfondo ideale della commedia, a tal punto che altri commentatori ritenevano che la commedia fosse stata prodotta nel 421, pochi giorni prima della conclusione della pace di Nicia.
(“La pace”, 419 aC, 1357 versi).
Un esempio di nobiltà degna di Shakespeare è dato al verso 648 e seguenti. Hermes (che accompagnava i defunti nell’aldilà) dice che la colpa di tutti i mali era del “cuoiaio”, cioè Cleone, ormai defunto, di cui Aristofane aveva detto tutto il male possibile nella commedia “Gli Acarnesi”, del 422. Ma il protagonista Trigeo ferma Hermes e dice: “Basta così, Hermes, lascia quell’uomo nell’Ade, dove è andato. Non appartiene più a noi, ma a te … Tutto quel che diresti adesso sarebbe un insulto a uno dei tuoi”.
—
(anno ignoto). “Accusato di doppia accusa”, di Luciano di Samosata (125-185 dC). Il dio Hermes emette un proclama sull’Acropoli di Atene per iniziare il processo. Gli accusatori sono la Retorica (abbandonata da Luciano) ed il Dialogo (disonorato da Luciano), ma i procedimenti legali descritti umoristicamente ci dicono che il mondo non è poi cambiato così tanto.
(”Dis Kategorumenos”, Probabilmente tra il 165 ed il 175 dC, 34 pagine).
La data è sicura fino a un certo punto e non è questa la migliore opera di Luciano, ma spero che possa invogliare un lettore moderno a far conoscenza con questo straordinario autore, le cui molte opere hanno, quanto meno, il pregio della brevità.
—
Anno imprecisato intorno al 1930, durante la persecuzione della Chiesa Cattolica in Messico. In questo giorno avviene il dialogo tra Coral Fellows, figlia tredicenne del Capitano Fellows, e il fuggitivo sacerdote alcolizzato protagonista del romanzo “Il potere e la gloria”, di Graham Greene. E’ questo il libro di un credente (a suo modo), che descrive una feroce persecuzione realmente accaduta, e scava profondo nelle fondamenta della Chiesa e nell’anima dei suoi ministri e fedeli, degni ed indegni.
(“The Power and the Glory”, 1940, 240 pagine).
Nel 1966, e quindi fuori dai limiti di tempo che mi sono proposto, fu pubblicato un libro su un altro prete fuggitivo, questa volta nel Giappone del 1600. Si tratta di “Silenzio - Chinmoku” di Endo Shusaku. Può essere utile leggere anche questo libro e paragonarlo al precedente, che Endo ebbe certamente presente.
Due libri non lunghi e non banali.