“E’ difficile far tacere chi non ha niente da dire”. (DE)
28 marzo
193 dC. Assassinio dell’Imperatore Elvio Pertinace, serio, onesto e cocciuto (piemontese bogia nen). L’Impero viene messo all’asta dai pretoriani e acquistato dal riccone Didio Giuliano (milanese un po’ bauscia). Importanza dei clichés! Questi due eventi non hanno però luogo nell’Ucronia, o storia alternativa di Charles Renouvier. Invece Pertinace regna felicemente con Clodio Albino, almeno temporaneamente riordina l’esercito e l’amministrazione romana e si libera dei Cristiani. Settimio Severo non riesce ad impadronirsi dell’impero. In realtà Renouvier ha già iniziato a cambiare la storia a partire da Marco Aurelio, che invece di mettere sul trono il figlio Commodo adotta il filosofo (?) Avidio Cassio. Però i due muoiono presto, l’uno suicida e l’altro assassinato, ed il compito di cambiare radicalmente la storia viene riservato a Pertinace, che non muore il 28 marzo.
L’idea di costruire un mondo ideale non fuori dello spazio (Utopia), ma fuori del tempo (Ucronia) ha affascinato vari autori. In particolare anche altri autori moderni hanno trovato che se Pertinace non fosse morto il fatidico 28 marzo 193 dC, la storia del mondo sarebbe stata differente. Probabile. Renouvier non fu l’inventore del concetto di Ucronia, ma lo sviluppò logicamente fino in fondo. Se la storia segua un cammino obbligato nelle grandi linee, anche se relativamente libero nei dettagli è una domanda di qualche interesse. In effetti, se la storia seguisse un percorso obbligatorio resterebbero giustificati i maggiori crimini storici. Inutile dire che Renouvier è virulentemente anticlericale e pure non sembra capace di liberarsi del Cristianesimo.
(“Uchronie”, pubblicata anonima nel 1876, circa 440 pagine).