Sardonicus dixit:”E’ soprattutto quando ci crediamo indispensabili, che le cose si risolvono da sole.”
27 maggio
1703, fondazione di San Pietroburgo, da parte di Pietro il Grande (16 maggio, domenica, nel vecchio stile). L’idea della fondazione è rievocata da Aleksandr Pushkin nelle prime due strofe del poemetto “Il cavaliere di bronzo, una storia di San Pietroburgo”, una delle più citate poesie del poeta più citato dai Russi. Il cavaliere è la statua di bronzo di Pietro il Grande, del Falconet, eretta nel 1782. Segue un inno del poeta alla bellezza della città, che completa l’introduzione. Nelle seguenti due parti del poemetto viene tuttavia messo in luce il maggior difetto della città che, costruita per ragioni strategiche in un luogo poco appropriato, è esposta alle inondazioni della Neva. Il protagonista della storia, Eugenio, che ha perso la sua amata Parasha in una grande inondazione, vaga per mesi semi-impazzito e finalmente maledice la statua dello zar, la quale, lasciato il piedistallo, lo insegue per la città, al chiaro di luna.
(“Mjednyj Vsadnik, pjetjerburgskaja povjest’ “, 1833, 476 novenari divisi in un’introduzione e due parti).
L’inondazione che diede l’ispirazione al poeta avvenne realmente il 19 novembre 1824 (7 novembre nel vecchio stile).