3 Luglio

Sezione: non-accadde/

Sardonicus dixit :”Anche l’orribile rumore di certe canzoni può servire a non sentire il silenzio che è in noi.”


02 luglio
Nasce ad Effi Briest la figlia, a cui vien posto nome “Luett-Annie”. Una caduta di questa bambina metterà casualmente in moto una serie inarrestabile di conseguenze negative per tutti i personaggi del romanzo. Da Effi Briest, di Theodor Fontane (vedi 3 ottobre).

1823, giovedì. In questa collezione di date ho di evitato introdurre le pure e semplici date di pubblicazione di libri o prime rappresentazioni di opere teatrali. Però ho introdotto alcune date di un meta-copione, di cui talune opere teatrali fanno parte (vedi ad esempio il 14 aprile). Dunque, il 3 luglio 1823 al teatro dell’Ambigu-Comique in Parigi ebbe luogo la seconda rappresentazione de “La locanda des Adrets”, di Benjamin Chevrillon (Antier), Jean-Armand Lacoste (Saint-Amant / Saint-Amand) e Alexandre Chapponier (Paulyanthe). L’esordiente attore Frédérick Lemaître, allora ventitreenne e futuro mattatore della scena francese, doveva impersonare un bandito spietato con ruolo abbastanza importante, Robert Macaire. Alla prima rappresentazione, la commedia era stata fischiata abbondantemente, ed a ragione. Infatti l’interessato lettore può leggerla oggi e trovarsi d’accordo col pubblico parigino del 1823: “La locanda des Adrets” era un dramma tragico assolutamente obbrobrioso. Lemaître se ne andava sconsolato sui boulevard pensando alla probabile rovina della sua nascente carriera, quando vide un sudicio tipo dal vestito pazzesco e dai modi affettati. Lo studiò, e prese la sua decisione. Il tipo di Robert Macaire, gioviale ladro e assassino senza scrupoli, forse quello che la società del tempo voleva essere senza confessarlo, era nato. Con lui era nato l’attore Lemaître. La sera, con una certa faccia tosta e all’insaputa degli autori, Lemaître si mise d’accordo con gli altri attori trasformando la tragedia in farsa, con la spalla del secondo bandito, Bertrand. I due fecero insieme buffonerie da commedia dell’arte, mentre gli altri attori recitavano in toni tragici e serissimi. Invece di lacrime o fischi, ci furono risate isteriche per tutta la rappresentazione, con successo travolgente. I due primi autori accettarono la nuova versione, il terzo votò a Lemaître un odio implacabile. Il tipo di Robert Macaire filtrerà almeno fino al film di Marcel Carné, “Gli amanti perduti - Les enfants du paradis” (1945).
(“L’auberge des Adrets”, 1823, tre atti).
La locanda des Adrets doveva essere sulla strada tra Chambery e Grenoble. C’è oggi un albergo dello stesso nome nell’Esterel, curiosamente legato anch’esso alla memoria di un celebre brigante, il quale però non è Robert Macaire e non c’entra niente con questa storia.