5 Luglio

Sezione: non-accadde/

Sardonicus dixit:”Conta sempre più l’immagine e meno la somiglianza.”


5 luglio
717 aC. Morte di Romolo (in circostanze - bisogna dirlo – assai sospette) secondo Plutarco (I sec. dC). Le Vite Parallele (delle quali ci sono giunte 23 paia di vite e 4 vite spaiate) sono un’opera magistrale che è stato cibo spirituale ed ispirazione per molti grandi e piccoli. Per esempio, si dice che Carlotta Corday partì per la sua missione col suo Plutarco sotto il braccio (vedi 13 luglio). Shakespeare vi si ispirò in diverse sue tragedie. Le aveva lette pure il mostro di Frankenstein (vedi 11 gennaio). Quindi non posso fare altro che consigliare la lettura – almeno parziale - di questo superclassico, augurando che chi segue il mio consiglio vi provi almeno un decimo del piacere che ho provato io.
(“Bioi paralleloi”, 50 vite in tutto, 4 Mb)

18**. Tornano i genitori di Eric Williams dall’India, nel romanzo “Eric, ovvero a poco a poco” di Frederick W. Farrar. Con tutta la sua flemma inglese, questo romanzo scopertamente educativo negli intenti è una tragedia rispetto alla quale il nostro Cuore è un’allegra commedia, se non proprio una farsa.
“Eric” fu uno dei tre più letti romanzi di scuola per ragazzi vittoriani, gli altri essendo “Classe V a San Domenico”, di Talbot Reed, e “I giorni di scuola di Tom Brown”, di Thomas Hughes. Non c’era decente zia vittoriana che resistesse alla tentazione di regalare Eric ad un innocente nipotino decenne alla sua partenza per una Public School. Molti inglesi si chiamano Eric in connessione con Eric Williams. C’è quasi da pensare che anche Eric Bottini…Tesi del romanzo è che il cammino della perdizione è aperto anche ai più dotati ed è fatto di piccoli cedimenti, di debolezze insignificanti, una dietro l’altra, nel difendere il bene. Già alla fine dell’Ottocento i ragazzi inglesi ne avevano fin sopra i capelli, di Eric. Kipling, ad esempio, se ne fa beffe in “Stalky & Co” (vedi 19 febbraio).
(“Eric, or Little by Little”, 1858, 549 Kbytes).
Questo lascia la porta aperta ad una considerazione non del tutto oziosa. I cedimenti di Eric sulla strada del bene non erano nulla più che concessioni al modo di pensare della maggioranza. Ma che si deve fare se il bene stesso è definito dalla maggioranza?

Festa dell’Indipendenza del Venezuela, ricordata da Adolfo Bioy Casares alla fine dello straordinario racconto “L’invenzione di Morel”, capolavoro indiscutibile della fantascienza, e molto altro, che non posso assolutamente omettere, anche se l’autore è morto fuori dei miei limiti di tempo. Un evaso giunge su un’isola disabitata della Polinesia (forse l’isola Villings del gruppo delle isole Ellice – oggi Tuvalu), dove poco dopo incontra altre persone, ma…
(“La invención de Morel”, 1940, 55 pagine fitte).
Il titolo è un omaggio ad un’altra isola, dove il Dott. Moreau cercò di trasformare gli animali in uomini (vedi 1 febbraio). Quest’ultima non va oltre l’orrore fisico, la prima va ben oltre e apre prospettive e visioni allucinanti assai in anticipo sui tempi. Borges non esitò ad affermare di questa novella, che “non è iperbole qualificarla come perfetta”. Ben detto.

1922, mercoledì. “Orario in vigore dal 5 luglio 1922”. Sul retro di questo stampato, Nick Carraway scrisse i nomi dei vari visitatori del Grande Gatsby quell’estate. Il foglietto localizza nel tempo l’azione del romanzo e dà un lungo elenco dei vari personaggi secondari del medesimo. Dal capo IV de “Il Grande Gatsby”, di Francis Scott Fitzgerald. Vedi 12 settembre.