9 Luglio

Sezione: non-accadde/

Sardonicus dixit:”Molti amano star male per potersene lamentare. I più furbi fingono solamente.”


9 luglio
Anno non precisato, forse 1795. Ordinanza sui biografi: “ Se un biografo, in una storia universale in 20 volumi, o anche più lunga….si permette di pensare o ridere una o due volte….l’incolpato sarà messo alla gogna ..”, gogna critica, ma sempre gogna. L’ordinanza è citata nel ciclo IX, parte I del bizzarro libro “Il Titano”, capolavoro di Jean Paul (Friedrich Richter). Ho incominciato a perdere interesse nel libro abbastanza presto, cioè quando sono arrivato al punto in cui il bellissimo protagonista, Albano Cesara, all’Isola Bella, sentendosi ribollire il sangue per l’emozione, si apre una vena ed incontra il padre per la prima volta mentre sta perdendo sangue a profusione. Il padre lo prega di fermare l’emorragia, Albano risponde che non importa. Uno può chiedersi come questa idea cretina possa accordarsi con la frase iniziale che ho citato, che invece non manca di sottile ironia. Il fatto è che Jean Paul applicava l’ironia agli altri, e non sempre a stesso. Il suo libro è un guazzabuglio di elementi buoni, per lo più esagerati, e cattivi, per lo più mal combinati, con una trama complicatissima: un romanzo pre-romantico che già mostra tutti i mali del romanticismo. Comunque Jean Paul, le cui opere complete constano di sessanta volumi, fu preso sul serio, quasi un oracolo, per decenni interi. Libro assolutamente da leggersi, ma – secondo me - solo dopo qualche centinaio di altri libri, se possibile altrettanto lunghi.
(“Der Titan”, comparso in quattro volumi tra il 1800 e il 1803, circa 900 pagine).
Non disprezzabile risultato di questo romanzo è che da esso prese il nome, almeno in un primo tempo, la prima sinfonia di Gustav Mahler, in Re maggiore, “il Titano” .