1 Settembre

Sezione: non-accadde/

Sardonicus et DE dixerunt “E difficile avere un’idea geniale nuova, ma è ancora più difficile inventare una nuova idiozia”


1 settembre 1271, martedì.
“E stando a Laias udirono la novella che questo legato che avavano lasciato in Acri, era chiamato papa: ed ebbe nome papa Gregorio da Piagenzia”. Si tratta di Gregorio X, Tebaldo Visconti. Eletto in questo giorno dopo un conclave di durata record, fu papa di tutto rispetto anche se il suo papato durò solo cinque anni. Fu beatificato nel 1713. La notizia dell’elezione è riportata nel Capo XI del “Milione” di Marco Polo: libro disordinato, lettura difficile, luoghi di difficile identificazione che ormai sembrano relegati in un mondo di fiaba (si veda per esempio l’Albero Secco o Albero Solo, capo XXXIX). Libro però interessante e grande best-seller di un’epoca in cui non c’era la stampa.
(“Il Milione”, 1298, 209 capitoli per lo più brevi, circa 250 pagine fitte).
Ne esiste una copia (in latino) annotata da Cristoforo Colombo. Giovan Battista Ramusio, che incluse il Milione nel secondo volume delle sue “Navigationi et Viaggi”, pensava che la prima stesura del Milione fosse in latino. Invece era probabilmente in “franco-veneto”, lingua in cui secondo la tradizione fu scritto sotto dettatura da Ser Rustichello da Pisa, compagno di prigionia di Marco Polo a Genova.
Si noti che il viaggio fu possibile per il verificarsi di condizioni uniche, prima fra tutte la “Pax Tartara”, cioè la formazione di un impero tartaro che si estendeva dal Mar Nero al Pacifico.
Facendo affidamento su questa opportunità, che durò fin che durò in Cina la dinastia tartara (Yuan, 1271-1368), un mercante fiorentino, Francesco Balducci Pegolotti, scrisse tra il 1335 e il 1343 un suo manuale intitolato (credo) “Libro di divisamenti di paesi e di misure di mercatantie, e d’altre cose bisognevoli di sapere a mercatanti di diverse parti del mondo, e di sapere che usano le mercatantie e cambi, e come rispondono le mercatantie da uno paese a un altro e da una terra a un’altra, e simil(ment)e s’intenderà quale è migliore una mercatantia che un’altra e d’onde elle vengono e mostreremo il modo a conservarle più che si può” - noto come “Pratica della Mercatura”, nome datogli da Giovanni Francesco Pagnini, economista toscano del Settecento. Assicuro che il libro è assai più chiaro del suo titolo originale. E’ incredibile la distanza intellettuale tra questo manuale, che dà consigli pratici senza perdersi in chiacchiere, ed il mondo semi-fiabesco del Milione, descritto solo cinquant’anni prima.
Anche nel pubblicare raccolte di relazioni di viaggi gli Italiani furono i precursori. Richard Hakluyt, in Inghilterra, appartiene alla generazione successiva (1582) al veneziano Ramusio, che fu il primo.
(“Delle navigationi et viaggi”, 1550-1557, 3 immensi volumi, 2791 fittissime pagine).
Però il lavoro di Ramusio restò praticamente isolato, mentre quello di Hakluyt fu ripreso dalla Hakluyt Society, fondata nel 1846, che ha prodotto finora circa 350 volumi di relazioni di viaggi e testi affini.

1299, martedì.
IL NOTAIO : Dunque incomincio: In Dei nomini, anno Dei nostri Jesu Christi ab eius salutifera incarnatione millesimo ducentesimo nonagesimo nono, die prima septembris, indictione undecima, ego notaro Amantio di Nicolao, civis Florentiae, per voluntatem Buosi Donati scribo hoc testamentum…
Si tratta quindi della data del testamento di Buoso Donati impersonato da Gianni Schicchi. Su due più quattro versi del canto XXX dell’Inferno di Dante ricamarono diversi commentatori e letterati, in particolare l’Anonimo Fiorentino e infine Gioacchino Forzano nel suo libretto per l’opera in un atto “Gianni Schicchi” di Giacomo Puccini. La si ascolti tenendo sottomano il libretto: è l’unica opera comica di Puccini ed il libretto, divertente, è ben fuso con la musica. E poi l’aria “O mio babbino caro” la sanno anche i sassi. Se si fa attenzione, si scopre, incorporato nel libretto, almeno uno di quei versi di Dante.
(“Gianni Schicchi”, 1918, 1 atto).

1659, giovedì. Robinson Crusoe inizia il viaggio che lo condurrà nella sua isola (“Robinson Crusoe”, Daniel Defoe). Aveva lasciato casa sua il 1 settembre 1651 (lunedì). (“Robinson Crusoe” - il cui titolo intero, come usava nel XVIII secolo, riassume il romanzo ed è in sessantasette parole: “The Life and strange Surprizing Adventures of Robinson Crusoe of York, Mariner: Who lived Eight and Twenty Years, all alone in an un-inhabited Island on the coast of America, near the Mouth of the Great River of Oroonoque; Having been cast on Shore by Shipwreck, where-in all the Men perished but himself. With An Account how he was at last as strangely deliver’d by Pyrates. Written by Himself - Vita e strane sorprendenti avventure di Robinson Crusoe di York, marinaio; il quale visse ventotto anni da solo in un’isola disabitata sulle coste dell’America, presso la foce del gran fiume Orinoco; essendo stato gettato sulla riva da un naufragio, in cui perirono tutti gli uomini a bordo tranne lui stesso, con una relazione di come fu alla fine liberato da pirati. Scritta da lui stesso. “; pubblicato nel 1719, circa 300 pagine, 638 Kbytes)
Il modello originale della storia, un individuo dal difficile carattere, di nome Alexander Selkirk, scozzese, chiese di essere sbarcato nel 1704 su un’isola disabitata, cambiando idea quando era troppo tardi. Fu riportato a casa nel 1709. L’isola, nell’arcipelago Juan Fernandez, al largo del Cile, porta oggi il suo nome.

1870, giovedì. Battaglia di Sédan, evento centrale della storia francese della seconda metà del XIX secolo e, tra gli altri, del romanzo “La disfatta”, di Emile Zola (vedi 28 maggio).

1878, domenica. Giorno di nascita di Arthur Kipps, secondo quanto dice il giornale da cui Kipps apprende che lo studio legale Watson and Bean lo sta cercando. Da “Kipps, The Story of a Simple Soul”, di H.G. Wells. Vedi 16 settembre.