Sardonicus dixit “ Chi cerca solo la grande felicità non si accorge di quelle piccole che la compongono.”
11 Settembre
1599, sabato. Esecuzione di Giacomo e Beatrice Cenci (sedicenne) e della matrigna Lucrezia Petroni, narrata con commozione da Stendhal nel racconto “I Cenci”. Vedi 4 marzo.
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1637, venerdì. Data della prima lettera di Mahmut, protagonista dello strano libro “L’esploratore Turco” di Giovanni Paolo Marana. Il libro è alquanto caotico e dovette lasciare perplessi i lettori del suo secolo. Ebbe una certa diffusione in Inghilterra e Francia. È quasi certamente il modello delle “Lettere Persiane” di Montesquieu (vedi 18 febbraio), come è ormai ammesso anche dai sostenitori di Montesquieu, visto che oggi non si legge più né l’uno né l’altro autore. Però è buffo che anche in questo campo ancora una volta troviamo un precursore Italiano. “L’esploratore Turco” è uno dei primi romanzi epistolari (), uno dei primi romanzi di spionaggio, uno dei primi romanzi di politica romanzata, uno dei primi romanzi in cui un uomo appartenente ad una differente civilizzazione riferisce – esprimendo giudizi – sulla civiltà occidentale. La lettura può interessare a chi vuol sapere sul Seicento e cerca una storia alternativa.
(“L’esploratore turco” , pubblicato a riprese a partire dal 1684, circa 1000 pagine)
() Forse il primo romanzo epistolare è costituito dalle cinque “Lettere portoghesi”, pubblicate anonime, ma probabilmente scritte da Gabriel-Joseph de la Vergne, conte di Guilleragues. Si tratta di sentimentali lettere d’amore attribuite ad una suora portoghese che scrive al suo amante francese. Gran parte del successo delle “Lettere portoghesi” fu dovuta al fatto che erano credute autentiche, e su di esse si creò tutta una serie di leggende accessorie. Al convento di Beja viene anche mostrata la finestra (la janela de Mertola) da cui Mariana Alcoforado e il marchese di Chamilly ebbero modo di amarsi, attraverso una grata. Il fatto che le lettere siano in gran parte non autentiche, ed il passare del tempo, le hanno rese meno digeribili oggi.
(“Lettres portugaises”, 1669, 5 lettere relativamente brevi)
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1709, mercoledì, battaglia di Malplaquet. Sir Richard Ravelin, che vi ha valorosamente combattuto ed è stato ferito a un occhio, viene venduto per 10 sterline (be’, non lo zio, ma il suo ritratto) dallo scioperato pronipote Charles nell’atto IV, scena I de “La scuola degli scandali” di Richard Sheridan. Lo zio Oliver Surface torna dall’India per scegliere il suo erede universale tra i due nipoti, Joseph, modello di virtù, e lo scioperato Charles. Tutto ciò arricchito da intrighi amorosi sullo sfondo di una società che fa del pettegolezzo nocivo il proprio maggior passatempo. La commedia esiste in diverse versioni. Gradevole.
(“School for scandal”, 1777, 5 atti, 185 Kbytes)
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Conclusione del romanzo “Frankenstein”, di Mary Shelley, con la morte di Viktor Frankenstein e la scomparsa del mostro (che, incidentalmente, non ha nome) fra i ghiacci del Circolo Polare Artico.
L’ultima lettera del capitano Robert Walton, in cui vengono narrate queste vicende, è del 12 settembre. Vedi anche 11 gennaio.